Il diplomatico ha incontrato i più alti funzionari libanesi, a cui ha sottolineato l'imprescindibilità di una soluzione della causa palestinese per una pace permanente per il Libano e la regione. Tappa anche al quartier generale dell'Unifil vicino alla Blue Line, la linea di demarcazione con Israele
L'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri Josep Borrell si è recato in Libano per discutere "delle sfide interne e regionali". Durante la sua visita il diplomatico Ue ha sottolineato la necessità di un cessate il fuoco nella Striscia di gaza e dell'attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che nel 2006 ha posto fine alla guerra tra Israele e il movimento sciita libanese Hezbollah.
Arrivato nella capitale libanese nella serata di mercoledì, giovedì l'alto funzionario europeo ha incontrato il ministro ad interim per gli Affari esteri Abdallah Bou Habib, il presidente del Parlamento Nabih Berri e il primo ministro Najib Mikati, con i quali ha discusso di tutti gli aspetti della guerra in corso e dei rischi di escalation al confine del Libano con Israele, oltre che di cooperazione bilaterale e questioni politiche interne.
Mercoledì Borrell ha visitato anche il quartier generale dell'Unifil, le forze di pace dell'Onu che sorvegliano la cosiddetta Blue Line, la linea di demarcazione tra Libano e Israele delineata dalle Nazioni Unite.
Cosa si sono detti Borrell e i più alti funzionari libanesi
"La guerra non è mai inevitabile. La minaccia nel sud del Libano resta, ma abbiamo evitato il peggio. Ecco perché dobbiamo continuare a spingere per un accordo più ampio per la regione", ha detto Borrell durante una conferenza stampa congiunta con il ministro ad interim degli Esteri.
Il diplomatico Ue ha ricordato che secondo le Nazioni Unite quattromila edifici residenziali nel sud del Libano sono stati distrutti, mentre 110mila persone sono dovute andare via da ottobre 2023. Una pace permanente per il Libano e per la regione "richiede una soluzione alla causa palestinese. L'Ue non ha la bacchetta magica ma abbiamo fatto molto. Stiamo lavorando su tutti i fronti e non dobbiamo arrenderci", ha aggiunto.
Il presidente del Parlamento libanese ha dichiarato che Beirut non desidera la guerra, ma ha il diritto e la capacità di difendersi. Berri ha elogiato le posizioni umanitarie di Borrell in quanto sottolineano "la verità sull'aggressione israeliana" contro Gaza e il Libano. "Lei è stato testimone dell'arroganza e dell'aggressione israeliana contro il Libano durante la sua visita alle forze Unifil a Naqoura, nel sud del Libano", ha detto Berri all'alto funzionario europeo.
Parlando invece delle questioni interne, Borrell ha sottolineato la necessità di migliorare l'economia, ristabilire istituzioni funzionanti e attuare delle riforme, tra cui quella del settore bancario, "nell'interesse del popolo". Anche perché, ha aggiunto, "non è possibile difendere l'interesse dei cittadini libanesi nel mondo senza essere stabili e uniti al proprio interno. Sono contento di aver ascoltato dai miei interlocutori che loro pensano sia la strada da percorrere, e credo che ciò avverrà presto".
"Il popolo libanese vuole pace, stabilità e sviluppo al posto della guerra. Il mio messaggio è che l'Ue è dalla parte della popolazione per aiutarla il più possibile a superare le minacce e le sfide", ha dichiarato Borrell.