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Il Parlamento Ue si prepara al confronto tra Orbán e il leader dell'opposizione ungherese

Peter Magyar, Budapest, Ungheria, 10 giugno 2024
Peter Magyar, Budapest, Ungheria, 10 giugno 2024 Diritti d'autore Robert Hegedus/MTI - Media Service Support and Asset Management Fund
Diritti d'autore Robert Hegedus/MTI - Media Service Support and Asset Management Fund
Di Robert Hodgson
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Secondo un sondaggio il partito di opposizione ha quasi colmato il divario con Fidesz di Viktor Orbán, che governa l'Ungheria dal 2010. Il suo leader Péter Magyar intende mettere in difficoltà il premier al Parlamento europeo la prossima settimana

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Per la prima volta dopo il risultato schiacciante alle elezioni europee di giugno il leader dell'opposizione ungherese Péter Magyar si troverà la prossima settimana faccia a faccia con Viktor Orbán per quella che sembra essere la prima sfida al dominio di 14 anni del partito del premier Fidesz.

Magyar, ex conservatore di Fidesz, sarà aiutato dall'ultimo sondaggio di opinione Medián, che mostra come il sostegno del suo partito Rispetto e Libertà (Tisza) sia salito al 39 per cento tra gli elettori, a soli quattro punti da Fidesz.

Viktor Orbán dovrebbe parlare al Parlamento europeo il 18 settembre per presentare l'agenda del semestre di presidenza ungherese del Consiglio Ue, dopo che a luglio gli era stata negata l'opportunità in quello che alcuni hanno percepito come un affronto.

Orbán al Parlamento Ue tra i suoi viaggi a Kiev, Mosca e Pechino

L'appoggio appena ricevuto da Trump non migliorerà di certo la posizione del leader nazionalista spesso critico nei confronti di Bruxelles, soprattutto da parte degli eurodeputati di sinistra e quelli centristi. A Strasburgo Orbán dovrà anche affrontare la possibile debacle per aver usato i primi giorni della presidenza di turno per quella che lui stesso ha definito una "missione di pace" a Kiev, Mosca e Pechino.

Rispondendo alle domande dei giornalisti durante un evento annuale del partito nel sud dell'Ungheria qualche giorno fa, Orbán ha detto di essere "a disposizione di tutti i rappresentanti del Parlamento europeo".

Tra i nodi da sciogliere anche la decisione del suo governo di alleggerire i requisiti di ingresso per i cittadini russi e bielorussi e sulla minaccia di portare i richiedenti asilo direttamente a Bruxelles.

Le domande più pungenti potrebbero essere rivolte proprio da Magyar, a capo di una rappresentanza ungherese di sette delegati nel Partito Popolare Europeo (Ppe), il più grande gruppo politico con sede a Strasburgo ed ex di Fidesz prima di lasciare e creare il nuovo gruppo di Orbán Patriots for Europe.

"Sarò presente e vi invierò le domande in anticipo in modo che abbiate il tempo di prepararvi", ha dichiarato Magyar alla fine di agosto in un post sui social media.

Una fonte del Ppe ha confermato a Euronews che il gruppo intende assicurarsi che Magyar abbia la parola dopo il discorso di apertura di Orbán e le prime risposte dei leader del gruppo.

Le proposte di Tisza alle prossime elezioni

Le prossime elezioni politiche ungheresi si terranno entro il 2026 e Tisza si è recentemente impegnato a raddoppiare il salario minimo fino all'equivalente di 1.350 euro a partire dall'anno successivo. Magyar intende tassare gli oligarchi e recuperare quelli che secondo il leader di opposizione sono miliardi che "scompaiono dal bilancio a causa di corruzione, appalti pubblici gonfiati e investimenti inutili".

L'intervento di Magyar a Strasburgo la prossima settimana potrebbe rivelarsi un assaggio di quella che si preannuncia una campagna elettorale lunga e combattuta tra Fidesz e Tisza.

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