NewsletterNewslettersEventsEventiPodcasts
Loader
Seguiteci
PUBBLICITÀ

Gaza: Israele bombarda e ordina lo sgombero della "safe zone"

Palestinesi trasportano un loro caro per la sepoltura nel cimitero di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza (9 agosto 2024)
Palestinesi trasportano un loro caro per la sepoltura nel cimitero di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza (9 agosto 2024) Diritti d'autore Abdel Kareem Hana/Copyright 2024 The AP All rights reserved
Diritti d'autore Abdel Kareem Hana/Copyright 2024 The AP All rights reserved
Di Gabriele Barbati
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

A Doha colloqui tra la delegazione israeliana e i mediatori statunitensi e arabi, ma Tel Aviv bombarda la Striscia di Gaza. Almeno trenta gli obiettivi colpiti e otto i morti. Chiesto lo sgombero della "zona sicura" dove si sono rifugiati molti civili

PUBBLICITÀ

Mentre i negoziati erano in pieno svolgimento i negoziati la pressione dell'esercito israeliano sulla Striscia di Gaza non è diminuita. Soltanto nelle ultime 24 ore sono stati colpiti più di trenta obiettivi, secondo quanto indicato dal quotidiano Times of Israel. Secondo fonti palestinesi, i nuovi bombardamenti hanno ucciso otto persone, sette delle quali nel campo profughi di Jabalia, l'ottava in quello di Nuseirat.

Lo sgombero della "safe zone" mette a rischio migliaia di civili

L'esercito dello stato ebraico ha inoltre lanciato volantini in alcune aree situate nel centro della Striscia, considerate "safe zone" (aree sicure a scopo umanitario), ordinando l'evacuazione dei residenti. Ne fanno parte anche alcuni quartieri della città di Khan Yunis. Secondo Tel Aviv, infatti, è da lì che sarebbero partiti negli ultimi giorni alcuni razzi indirizzati verso Israele. Si tratta però di una situazione particolarmente problematica dal punto di vista dei civili, poiché migliaia di persone si sono rifugiate nella porzione di territorio per tentare di sfuggire a bombardamenti e combattimenti.

Intanto, i tanto attesi colloqui di pace sono stati avviati giovedì 15 agosto, come previsto, dopo giorni di attese e speranze per una soluzione che aiuti la popolazione civile di Gaza e la liberazione degli ostaggi ancora nella Striscia e scongiuri un'estensione del conflitto nella regione.

Presenti in Qatar una delegazione statunitense di cui fa parte il capo della Cia Bill Burns, e una israeliana guidata dal capo del Mossad, David Barnea (oltre al direttore dei servizi segreti interni, lo Shin Bet, Ronen Bar e al mediatore capo per gli ostaggi Nitzan Alon), oltre al primo ministro che ospita i colloqui, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani e a funzionari egiziani tra cui il plenipotenziario dell'intelligence del Cairo, Abbas Kamel.

Hamas non ha però preso parte ai negoziati, come dichiarato già mercoledì, per protestare contro quello che ha definito il mancato impegno di Israele a negoziare sulle proposte precedenti di tregua. “L'avvio di nuovi negoziati consente all'occupazione di imporre nuove condizioni e di sfruttare il labirinto dei negoziati per condurre altri massacri”, ha dichiarato uno dei portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, all'agenzia di stampa Reuters.

C'è stata una sola tregua a Gaza dal 7 ottobre 2023

Dall'unico negoziato concluso positivamente lo scorso novembre, che portò alla liberazione di decine di ostaggi nelle mani di Hamas e di prigionieri palestinesi dalle carceri israeliane, ci sono stati vari altri tentativi.

Ma gli incontri di queste ore avvengono in un momento particolarmente drammatico. L'Iran ha infatti fatto sapere che, in caso di esito positivo, rinuncerà alla rappresaglia annunciata contro Israele, per l'uccisione a Teheran del capo di Hamas, Ismail Haniyeh, il mese scorso.

In più, la conta delle vittime palestinesi nella Striscia, ha superato giovedì secondo le autorità sanitarie locali le 40mila vittime (tra cui 16mila minorenni), una soglia psicologica che potrebbe mettere ulteriore pressione alle parti e alla comunità internazionale.

Senza contare che non si sa esattamente quanti siano ancora in vita, dopo dieci mesi di violenza, dei 110 ostaggi israeliani ancora ufficialmente nelle mani dei miliziani palestinesi.

Mercoledì l'ala militare di Hamas ha reso noto che un militante incaricato di fare la guardia ha ucciso un ostaggio "per vendetta”, una volta appresa la notizia che i suoi due figli erano morti in un bombardamento israeliano. Israele non ha confermato l'accaduto.

L'esercito israeliano ha ordinato altre evacuazioni a Khan Younis

La guerra in corso, che non ha precedenti a Gaza, corre su un doppio binario. Mentre la diplomazia discute, le operazioni militari non si fermano mai. Le forze armate israeliane (note con l'acronimo inglese, Idf, o quello ebraico Tsahal) hanno ordinato ai civili palestinesi di evacuare Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, dopo una serie di attacchi missilistici provenienti da quell'area, secondo il Times of Israel.

Gli attacchi israeliani hanno ucciso 40 persone nelle ultime 24 ore a Gaza, mentre un attacco con droni nel campo di Balata, a Nablus in Cisgiordania, ha ucciso due persone e ne ha ferite sette, tra cui una donna e un bambino, secondo l'agenzia di stampa Wafa.

L'Idf ha comunicato anche che almeno 25 razzi e un drone sono entrati dal territorio libanese, colpendo sia l'Alta Galilea che le alture occupate del Golan. Si registrano solo alcuni feriti.

Il presidente palestinese Abu Mazen annuncia viaggio a Gaza

l presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas (noto anche come Abu Mazen), ha annunciato in un discorso in Turchia al parlamento locale che si recherà a Gaza. "Ho deciso di andare a Gaza con altri fratelli della leadership palestinese", ha detto ad Ankara applaudito dai parlamentari.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Gaza, concluso il vertice di Doha, Biden: cessate il fuoco mai stato così vicino

Josep Borrell condanna le parole dei ministri israeliani sul taglio degli aiuti a Gaza

Gaza: risposta "negativa" di Hamas sulla tregua, morti 31 ostaggi conferma Israele