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Medio Oriente, si avvicina "ora zero" per attacco Iran a Israele: sforzi per la de-escalation

Gli Stati Uniti aspettano a breve una rappresaglia dell'Iran per l'uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran il mese scorso
Gli Stati Uniti aspettano a breve una rappresaglia dell'Iran per l'uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran il mese scorso Diritti d'autore AP
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Di euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La minaccia della rappresaglia iraniana nei confronti di Israele si fa sempre più concreta, nonostante gli appelli internazionali a evitare un'escalation del conflitto. Hamas ha annunciato che non parteciperà ai negoziati del 15 agosto su Gaza. Si è dimesso il vicepresidente iraniano Jarif

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L'Iran e i suoi alleati in Medio Oriente potrebbero lanciare un attacco contro Israele entro le prossime 24 ore. Lo riporta Fox News citando fonti informate. Secondo le stesse fonti, i funzionari israeliani credono che si stia avvicinando "l'ora zero". L'Iran ha minacciato un attacco contro Israele come rappresaglia per l'uccisione del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran il mese scorso.

"L'Iran ha adottato misure di preparazione significative delle sue unità missilistiche e di droni, simili a quelle che aveva adottato prima dell'attacco a Israele in aprile", ha scritto su X il giornalista israeliano Barak Ravid, citando funzionari Usa e di Gerusalemme.

Biden telefona ai leader di Italia, Gran Bretagna, Francia e Germania su Iran

Il presidente Usa Joe Biden ha telefonato ai capi dei governi di Italia, Gran Bretagna, Francia e Germania per coordinare l'approccio alla crisi in Medio Oriente.

Lo ha riferito il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby, secondo cui gli Stati Uniti temono che il qualsiasi ulteriore attacco (atteso "in questa settimana" ha avvertito) possa mettere a rischio un cessate il fuoco a Gaza.

Il premier britannico Starmer e il cancelliere Scholz hanno parlato lunedì con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, come aveva fatto nei giorni scorsi Giorgia Meloni. Pezeshkian ha ribadito il diritto dell'Iran a rispondere all'assassinio del defunto leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso a Teheran il 31 luglio.

Il presidente iraniano lunedì mattina ha avuto un colloquio telefonico anche con il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, nel quale aveva ribadito che l'Iran "si riserva il diritto alla difesa" e alla "risposta a qualsiasi atto di aggressione nel rispetto di tutte le norme e le leggi internazionali", denunciando "l'uccisione vile" di Haniyeh.

"Chiederò ancora una volta al ministro degli Esteri dell'Iran di utilizzare la massima prudenza perché siamo in un momento delicato. La chiusura dell'accordo per il cessate il fuoco in Medio Oriente è elemento fondamentale. Ecco, bisogna che nessuno compia passi falsi che pregiudichino il raggiungimento dell'accordo", ha detto il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani.

Tajani ha anche sentito il collega iraniano Ali Bagheri nel pomeriggio di lunedi. 'Mi ha detto che la reazione'' nei confronti di Israele ''è inevitabile'', ha dichiarato al Tg4.

In una dichiarazione comune Gran Bretagna, Francia e Germania si sono unite all'appello rivolto all'Iran di non attaccare Israele. Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha annunciato invece il dispiegamento di un sottomarino nucleare in Medio Oriente e ha ordinato al gruppo d'attacco della portaerei Uss Abraham Lincoln di accelerare il suo arrivo nella regione, come diffonde il Pentagono.

La decisione, resa nota domenica, è stata presa in seguito a una conversazione tra Austin e il ministro della sicurezza israeliano Yoav Gallant.

Il vicepresidente dell'Iran Zarif si è dimesso

Lunedì è arrivato anche l'annuncio delle dimissioni di Mohammad Javad Zarif dall'incarico di vice del neoeletto presidente Pezeshkian.

A comunicarlo è stato lo stesso Jarif sul suo profilo X, spiegando di essere deluso dalla scelta dei membri del gabinetto presentata domenica al Parlamento dal presidente della Repubblica islamica.

"Mi vergogno di non essere riuscito a includere donne, giovani e gruppi etnici, come avevo promesso", ha dichiarato Jarif, affermando che si dedicherà alla carriera accademica più che politica.

Le Idf affermano di avere eliminato 31 combattenti di Hamas nella scuola di Gaza City

Le Forze di difesa di Israele (Idf) hanno finora confermato le identità di 31 combattenti di Hamas e della Jihad islamica "eliminati nell'attacco alla struttura militare della scuola di Al Taba'een" nel centro di Gaza City, nel nord della Striscia, avvenuto domenica. Il bilancio delle vittime del raid israeliano sulla scuola, che era stata trasformata in un rifugio per gli sfollati, ammonta a 93 morti, dei quali undici bambini.

Nel frattempo, l'esercito israeliano ha ampliato gli ordini di evacuazione a Khan Younis, nel sud della Striscia, costringendo decine di migliaia di residenti palestinesi a spostarsi.

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Dal canto suo Hamas ha fatto sapere nelle scorse ore che non parteciperà alla ripresa dei negoziati per il cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi israeliani prevista per giovedì 15 agosto, respingendo l'invito di Stati Uniti, Qatar ed Egitto.

Lo scrive Axios, precisando che Hamas ha chiesto di ritornare ai punti dei negoziati del 2 luglio scorso sulla questione perchè vengano approvati

Secondo un alto funzionario israeliano, tuttavia, la mancata partecipazione di Hamas ai colloqui di giovedì è una tattica negoziale, di contrattazione, messa in atto dal nuovo leader Yahya Sinwar in vista di un possibile attacco iraniano e di Hezbollah contro Israele.

Lo stesso movimento palestinese ha comunicato la morte di un ostaggio israeliano e il ferimento di altri due. "Negli ultimi minuti l'organizzazione terroristica Hamas ha diffuso su Telegram un messaggio in cui si afferma che in due distinti episodi un ostaggio è stato ucciso e due ostaggi sono stati feriti da agenti di Hamas", ha dichiarato al proposito il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari.

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"Al momento non disponiamo di alcun supporto di intelligence che ci permetta di confutare o confermare queste affermazioni di Hamas" ha scritto Hagari su X.

Il Libano punta a prevenire un "ciclo distruttivo di violenza"

Il governo libanese ha presentato un piano per raggiungere una stabilità a lungo termine nel sud del Paese, che punta a una de-escalation per prevenire un "ciclo distruttivo di violenza".

Lo ha fatto sapere il primo ministro del Libano, Najib Miqati, spiegando che "tutti i ministeri e le agenzie libanesi continuano a cooperare con le organizzazioni internazionali e i gruppi della società civile nell'ambito del piano di emergenza del governo per affrontare le sfide attuali del Paese".

Il premier ha sottolineato l'impegno per porre fine alle minacce israeliane contro il Libano e, separatamente, per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza.

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