Una tregua di quattro giorni e il rilascio di ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza in cambio di prigionieri palestinesi: è l'accordo, raggiunto tra Israele e Hamas, che dovrebbe essere operativo a partire da giovedì
Israele e Hamas hanno annunciato di aver raggiunto un accordo che prevede tregua di quattro giorni e il rilascio di ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza in cambio di prigionieri palestinesi.
L'accordo è il risultato dei negoziati mediati da Qatar, Stati Uniti ed Egitto.
Inizio e durata della tregua
Il Qatar ha detto che una "pausa umanitaria" sarebbe stata annunciata "entro le prossime 24 ore" e sarebbe durata "quattro giorni, con possibilità di proroga".
Secondo diversi media, la tregua dovrebbe entrare in vigore giovedì alle 10:00 locali (08:00 GMT).
La fine delle ostilità potrebbe richiedere "un po' di tempo" per essere applicata sul terreno, ha precisato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed Al-Ansari.
Un funzionario di Hamas ha dichiarato che "un primo scambio di 10 ostaggi contro il rilascio di 30 prigionieri potrebbe essere effettuato già giovedì".
Modalità dello scambio tra ostaggi e prigionieri
Una prima fase dell'accordo riguarda la liberazione di 50 ostaggi israeliani contro 150 palestinesi detenuti in Israele, durante la tregua di quattro giorni.
Il rapporto di un ostaggio per tre prigionieri dovrà sempre essere rispettato. Saranno almeno 10 gli ostaggi liberati ogni giorno, secondo Israele.
In seguito, altri scambi potrebbero avvenire secondo le stesse modalità nel quadro di un'estensione della tregua, per un totale di 100 ostaggi per 300 prigionieri palestinesi.
Libertà di circolazione durante la tregua
Secondo Hamas, "la Croce Rossa e le Nazioni Unite svolgeranno un ruolo" nell'applicazione dell'accordo.
Durante tutta la tregua, Israele deve garantire la libertà di circolazione delle persone, in particolare lungo la strada Salaheddine, che attraversa il territorio da nord a sud.
L'accordo prevede inoltre che l'aviazione israeliana smetta di sorvolare il sud della Striscia di Gaza per quattro giorni e il nord per sei ore al giorno.
Gli ostaggi nelle mani di Hamas
50 donne e bambini sotto i 19 anni, ostaggi nella Striscia di Gaza, saranno liberati in cambio dei prigionieri palestinesi.
Secondo Majed Al-Ansari, il portavoce del Qatar, l'accordo non include la liberazione dei militari.
Gli ostaggi sono nelle mani di Hamas e della Jihad islamica, altro gruppo armato palestinese che ha partecipato all'attacco del 7 ottobre.
Lo scambio va nella giusta direzione?
L'organizzazione israeliana per i diritti umani Hamoked ha accolto con favore l'accordo: "La presa di ostaggi è di per sé illegale, è un crimine di guerra, e Hamas dovrebbe rilasciare tutti gli ostaggi senza condizioni - ha dichiarato la direttrice esecutiva dell'organizzazione, Jessica Montell - è appropriato che Israele rilasci i detenuti per raggiungere questo obiettivo".
La maggior parte dei prigionieri palestinesi che potrebbero essere rilasciati sono "detenuti in attesa di processo, con accuse che vanno dal lancio di pietre al tentato omicidio", ha affermato la direttrice, che ha sottolineato tra i prigionieri la presenza di donne e adolescenti in stato di detenzione senza che le autorità israeliane abbiano mosso alcuna accusa contro la persona detenuta.
Montel ha detto che "queste persone avrebbero dovuto essere rilasciate senza condizioni, quindi un accordo per il rilascio degli ostaggi israeliani e dei detenuti amministrativi palestinesi è doppiamente gradito".
I prigionieri palestinesi
Secondo Hamas, 150 prigionieri palestinesi, donne e giovani sotto i 19 anni, saranno rilasciati. Israele ha diffuso un elenco di 300 prigionieri: 33 donne, 123 adolescenti sotto i 18 anni e 144 giovani di circa 18 anni, che possono essere rilasciati per fasi.
Il più giovane è Adam Abouda Hassan Gheit, 14 anni, di Gerusalemme Est, occupata e annessa da Israele. È stato arrestato a maggio per "sabotaggio (...), aggressione nei confronti di un agente di polizia e lancio di pietre".
La più anziana è una donna di 59 anni, Hanan Salah Abdallah Barghouti, arrestata a settembre per "attività legate ad Hamas, inclusi trasferimenti di denaro".
Dei 300 detenuti, 49 sono membri di Hamas, 60 di Fatah - il partito del presidente dell'Autorità Palestinese in Cisgiordania - e 17 appartengono al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (PFLP, un movimento palestinese di matrice marxista).
Per gli altri non è stata specificata l'affiliazione.
Convogli umanitari
Secondo il Qatar, la tregua dovrebbe anche consentire l'ingresso di un "maggior numero di convogli umanitari e di aiuti di emergenza, compreso il carburante", con Gaza che deve affrontare un assedio totale imposto da Israele.
"Entreranno almeno 200-300 mezzi, tra cui otto camion di carburante e gas".