Alta tensione tra Israele e Hezbollah. Secondo media statunitensi, gli Usa sarebbero pronti ad appoggiare Tel Aviv in caso di attacchi da parte del Libano. Oltre venti i morti nell'attacco a una sede della Croce Rossa nella Striscia
Gli Stati Uniti hanno assicurato a Israele che forniranno pieno sostegno allo Stato ebraico nel caso di una guerra su larga scala con il movimento Hezbollah. Lo riferisce la Cnn, citando le parole di un alto funzionario dell'amministrazione Biden.
È stato precisato che questa promessa è stata fatta durante gli incontri a Washington tra il consigliere per la sicurezza nazionale Tsachi Hanegbi, il segretario agli Affari strategici Ron Dermer, il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan e il segretario di Stato Antony Blinken.
Nei giorni scorsi, l'Idf ha approvato i piani per una possibile azione offensiva in Libano e il ministro degli Esteri Israel Katz ha dichiarato che i funzionari israeliani sono vicini alla decisione di "cambiare le regole del gioco contro il Libano e Hezbollah".
In risposta, il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah ha dichiarato di essere pronto ad attaccare qualsiasi parte del territorio israeliano in caso di un conflitto su larga scala e ha minacciato una guerra con Cipro, che fornisce all'esercito israeliano porti e campi d'aviazione per le esercitazioni.
Continuano i bombardamenti a Gaza
Nel frattempo, il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha annunciato il bombardamento del suo ufficio nella tendopoli di al-Mawasi, nel sud della Striscia di Gaza, a causa del quale più di 20 persone sono state uccise e 45 ferite.
"Sparare in prossimità di strutture umanitarie così pericolose mette a rischio la vita dei civili e degli operatori umanitari", ha dichiarato l'organizzazione in un comunicato.
La Croce rossa non ha specificato chi ha effettuato l'attacco, ma il ministero della Sanità di Hamas ha incolpato Israele dell'attacco.
"Le prime indagini hanno dimostrato che non vi è alcuna indicazione che l'Idf abbia preso di mira la zona umanitaria di al-Mawasi. Le indagini sull'incidente proseguono", ha dichiarato all'Afp un portavoce dell'Idf.
Israeliano ucciso in un raid in Cisgiordania
Nel frattempo, nella città cisgiordana di Qalqilya, un cittadino israeliano è stato gravemente ferito ed è poi morto in ospedale. Sui social media sono poi apparsi dei video in cui l'auto in cui si trovava viene data alle fiamme.
Secondo quanto riferito, l'incidente è oggetto di indagini da parte dell'Idf e della polizia israeliana. L'incidente è avvenuto un giorno dopo che la polizia ha riferito di aver eliminato due militanti del gruppo terroristico della Jihad islamica durante un raid a Qalqilya.
Cuba si unisce alla causa del Sudafica contro Israele
Cuba ha deciso di unirsi alla causa del Sudafrica presso la Corte internazionale di giustizia per il presunto genocidio di Israele nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri cubano in un comunicato.
"Cuba vuole contribuire il più possibile... a porre fine al genocidio commesso contro il popolo palestinese. Israele, nella più totale impunità, protetto dalla complicità del governo degli Stati Uniti, ignora i suoi obblighi di potenza occupante ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra", ha dichiarato il ministero.
"Genocidio, apartheid, sfollamento forzato e punizioni collettive non hanno posto nel mondo di oggi, né possono essere tollerati dalla comunità internazionale. La giustizia e il rispetto della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale devono prevalere", ha aggiunto. Tra gli altri Paesi che si sono uniti alla causa ci sono anche il Cile e la Spagna.