Due soldati israeliani sono stati uccisi e altri tre sono stati gravemente feriti in un attacco di Hamas a Gaza, mentre gli aiuti umanitari continuano a tardare. L'Armenia riconosce lo Stato di Palestina
Due soldati di riserva delle Forze di Difesa Israeliane (Idf) sono stati uccisi in un attacco con mortaio da parte di Hamas nella Striscia di Gaza centrale giovedì 20 giugno, come riportato dal quotidiano The Times of Israel.
Durante lo stesso attacco altri tre militari sono stati gravemente feriti. L'uccisione di Omer Smadga e Saadia Yaakov Derai, rispettivamente di 25 e 27 anni, porta il bilancio delle vittime militari israeliane a 314.
"Il mio Saadia era un ragazzo che metteva la volontà degli altri prima della sua. Ha fatto molto più di quanto ci si potesse aspettare in ogni campo", ha detto la madre di Yaakov Derai, Laly Derai, un'attivista sociale, aggiungendo che lascia due figli.
Emergenza a Gaza: ostacoli alla distribuzione degli aiuti
Secondo le Nazioni Unite, c'è una crescente disperazione a Gaza, poiché le rotte di aiuto per consegnare cibo e acqua ai milioni di palestinesi sfollati stanno diventando 'impraticabili'.
Domenica scorsa, l'Idf ha promesso di osservare pause giornaliere nei combattimenti lungo un percorso che va da Kerem Shalom, l'unico valico operativo di aiuti nel sud della striscia, fino alla vicina città di Khan Younis.
La cosiddetta 'pausa tattica' avrebbe dovuto permettere la creazione di un nuovo corridoio sicuro per consegnare aiuti nel sud di Gaza, ma finora ha portato scarso sollievo ai Palestinesi.
Migliaia di autocarri carichi di aiuti sono accumulati pronti per essere consegnati, ma secondo un funzionario dell'Onu che ha parlato in anonimato, gruppi di uomini armati regolarmente bloccano i convogli.
Questo si sta rivelando un ostacolo significativo alla distribuzione degli aiuti nella zona centrale di Gaza, dove circa 1,3 milioni di palestinesi si rifugiano in tende e appartamenti affollati, disperati per cibo, acqua e forniture mediche.
Le organizzazioni umanitarie sostengono che solo un cessate il fuoco e la riapertura del valico di Rafah potrebbero aumentare significativamente il flusso di aiuti nella zona.
L'Armenia riconosce la Palestina, furia di Israele
L'Armenia ha riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri, in nome dell'impegno del Paese per "il diritto internazionale, l'uguaglianza delle nazioni, la sovranità e la coesistenza pacifica, che si oppone alla violenza contro le popolazioni civili". La conferma è arrivata anche tramite i social media da Alen Simonyan, presidente dell'Assemblea nazionale.
Alla notizia del riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di Erevan, il ministero degli esteri israeliano ha convocato l'ambasciatore armeno in Israele "per un severo rimprovero".