Uno studio rileva 1.000 casi di abusi sessuali nella Chiesa cattolica svizzera

I (pochi) fedeli assistono alla Messa domenicale a Einsiedeln, Svizzera.
I (pochi) fedeli assistono alla Messa domenicale a Einsiedeln, Svizzera. Diritti d'autore Urs Flueeler/Keystone via AP, File
Diritti d'autore Urs Flueeler/Keystone via AP, File
Di Euronews Digital - AP - Edizione italiana: Cristiano Tassinari
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

La Chiesa svizzera diventa l'ultima in ordine di tempo, in Europa, a fare i conti con lo scandalo degli abusi sessuali. Ma le autrici dell'inchiesta temono che le scoperte fatte siano solo la "punta dell'iceberg"

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Uno studio approfondito sugli abusi sessuali commessi da sacerdoti cattolici e da altre persone in Svizzera ha portato alla luce più di 1.000 casi, dalla metà del XX secolo.

Il rapporto, commissionato dalla Conferenza episcopale svizzera e condotto nell'arco di un anno da due storici dell'Università di Zurigo, offre uno sguardo approfondito sugli abusi e le molestie sessuali che hanno messo in crisi la Chiesa cattolica in tutto il mondo negli ultimi decenni.

Gli autori della ricerca hanno dichiarato di aver identificato 1.002 "situazioni di abuso sessuale", comprese le accuse contro 510 persone.
Gli abusi, scrivono, hanno riguardato 921 persone.

"Le situazioni identificate rappresentano sicuramente solo la punta dell'iceberg", hanno dichiarato le storiche Monika Dommann e Marietta Meier, autrici dello studio.

Con poche eccezioni, gli accusati sono uomini. Quasi tre quarti dei documenti esaminati mostrano che l'abuso sessuale riguardava minori; il 56% dei casi di abuso sessuale riguardava uomini o ragazzi.

Circa il 39% delle vittime erano donne o ragazze, mentre la ricerca non ha permesso di identificare per genere il restante 5%.

Le ricercatrici hanno esaminato migliaia di pagine di documenti segreti, raccolti dalle autorità ecclesiastiche a partire dalla metà del XX secolo. Tuttavia, molte fonti di informazione non sono state studiate a fondo. Le ricercatrici anche citato alcuni casi in cui i documenti sono stati distrutti per coprire i presunti illeciti.

Lo studio riporta che gli abusi sono avvenuti in tutta la Svizzera. Più della metà dei casi si è verificata durante la cura pastorale e circa il 30% in luoghi come scuole, case e collegi. Alcuni "incidenti" sono avvenuti addirittura durante confessioni o preghiere.

Secondo le ricercatrici, molti casi sono stati "nascosti, insabbiati o minimizzati".

"I funzionari della Chiesa trasferivano abitualmente i chierici accusati e condannati, a volte anche all'estero, nel tentativo di evitare procedimenti penali secolari e di garantire un nuovo incarico ai chierici", hanno scritto Monika Dommann e Marietta Meier. 
"Così facendo, gli interessi della Chiesa cattolica e dei suoi leader sono stati anteposti al benessere e alla protezione dei parrocchiani".

Il rapporto segna l'ultimo tentativo di una Conferenza episcopale nazionale di fare un "bilancio storico" degli abusi di cui la gerarchia ecclesiastica è stata a conoscenza per decenni, ma che raramente (o quasi mai) ha sanzionato.

Negli ultimi anni, ricerche di questo tipo in altri paesi (Germania, Irlanda,Francia, Spagna) hanno suscitato richieste di risarcimento per le vittime e alimentato le richieste di punire i vescovi, i cardinali e i vertici religiosi che hanno coperto ogni sorta di abuso. 

Euronews racconta

Gli scandali della Chiesa irlandese
"Unreported Europe" del 27.11.2020

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