Papa Francesco in Ungheria chiede sforzi maggiori per la pace per l'Ucraina

Papa Francesco accolto dai fedeli a Budapest
Papa Francesco accolto dai fedeli a Budapest Diritti d'autore ATTILA KISBENEDEK/AFP or licensors
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Di Debora Gandini
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Si tratta di un viaggio molto intenso per Francesco, in un Paese che dista soli 166 chilometri dal confine ucraino

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Con la forza che lo contraddistingue pur appoggiato al suo bastone, Papa Francesco ha iniziato la visita di tre giorni a Budapest per spiegare al governo e alla società ungherese la sua visione del futuro dell'Europa.

È un cammino spirituale che difficilmente può essere separato da un contenuto politico. Il conflitto in Ucraina dovrebbe essere uno dei temi principali del viaggio di Bergolio.

Nell’incontro con il premier Viktor Orbán, il Santo Padre ha ribadito la necessità di lottare per la pace in Ucraina pur senza tagliare i rapporti con Mosca. Radicalmente diverse le posizioni su questioni come l'immigrazione. 

“In questa fase storica i pericoli sono tanti oggi, tanti; ma, mi chiedo, anche pensando alla martoriata Ucraina, dove sono gli sforzi creativi di pace? Dove stanno?”. Lo ha detto il Papa nel suo discorso alle autorità a Budapest. Francesco ha fatto riferimento alla Dichiarazione di Robert Schuman del 9 maggio 1950: “'Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche', in quanto - parole memorabili! - ‘la pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano’”.

Orban al Papa: "Lottiamo per mantenere l'Ungheria sulla via cristiana"

“Lottiamo per mantenere l'Ungheria sulla via cristiana, è molto difficile in questa Europa attuale” ha detto Orban al Papa, come si è potuto sentire in un frammento del colloquio trasmesso dai media vaticani.

Bergoglio, prima di rivolgersi alle autorità nel suo primo discorso in Ungheria, è stato ricevuto dal presidente Katalin Novak.

Con una popolazione di quasi 10 milioni, l'Ungheria è un paese a maggioranza cattolica (61%) con stretti legami con la Russia. Si tratta di un viaggio molto intenso per Francesco, in un Paese che dista soli 166 chilometri dal confine ucraino. Durante la visita affronterà anche temi quali il futuro del cristianesimo, l’unità in Europa, i rifugiati, fino alla “sfida ecologica”, cui l’Ungheria presta molta attenzione.

Papa Francesco era già stato in Ungheria nel settembre 2021, in occasione del Congresso eucaristico mondiale.

Il rientro del Santo Padre all'aeroporto di Fiumicino è previsto per domenica sera.

Un programma serrato

Sabato, Papa Francesco riceverà poveri e profughi ucraini nella piazza della Chiesa delle Rose, e terrà poi un discorso davanti a migliaia di studenti delle scuole ecclesiastiche ungheresi.

Domenica, il grande pubblico potrà incontrare il Papa: terrà una preghiera comune alle 9.30 in piazza Kossuth, dove è prevista una grande folla. Per questo motivo le strade circostanti sono state chiuse e sono stati allestiti maxischermi.

I siti interessati dal passaggio del Pontefice sono stati già perquisiti giorni fa e sono state installate telecamere con metal detector.

La protezione personale del Papa sarà assicurata dal Centro Antiterrorismo (TEK) e, per tutta la durata della visita, arriveranno rinforzi della polizia da tutta l'Ungheria.

Chiarimenti necessari con Orbán

Sebbene la leadership ungherese del premier Orbán si definisca conservatrice e cristiana, durante la crisi dei rifugiati, politici e giornalisti filogovernativi hanno apertamente criticato Papa Francesco per aver sollecitato l'accoglienza dei richiedenti asilo.

Ora - dopo la visita in Vaticano del primo ministro ucraino Denis Shmyal - questa potrebbe essere l'occasione giusta per Papa Francesco di chiarire la situazione, proprio nel faccia a faccia che avrà con Orbán.

Durante il volo

"Una cretinata che hanno fatto".

Con queste parole Papa Francesco, durante il volo per Budapest, ha definito le insinuazioni su Giovanni Paolo II, diffuse nei giorni scorsi in relazione al caso di Emanuela Orlandi.

Il Pontefice, nel corso dei saluti ai giornalisti, ha risposto ad una inviata polacca, che lo ha ringraziato per la difesa di Papa Wojtyla.

Risorse addizionali per questo articolo • Agenzie Internazionali

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