Conclusa la visita di tre giorni di Papa Francesco in Ungheria. Il pontefice non ha attaccato direttamente il governo ma ha lanciato messaggi di apertura e carità
Decine di migliaia di fedeli hanno ascoltato Papa Francesco domenica mattina in Piazza Kossuth a Budapest. Al culmine di una visita di tre giorni, il pontefice ha pregato insieme ai fedeli, ai quali si sono uniti anche i leader politici dell'Ungheria.
Il Papa non ha criticato direttamente il governo ungherese
Benché non siano arrivate critiche dirette da parte del Papa al governo di ultra-destra di Viktor Orbán, Bergoglio ha mostrato chiaramente il proprio pensiero, dedicando parte del suo viaggio agli incontri con poveri, malati e rifugiati.
Euronews ha chiesto a padre László Gájer, capo dipartimento dell'Università Cattolica di Pázmány Péter, un commento dalla visita di tre giorni. Secondo l'accademico, era difficile immaginare che Papa Francesco potesse attaccare in modo esplicito l'esecutivo di Budapest: "C'era stato un forte contrasto tra le politiche sui rifugiati adottate dal governo ungherese e la predicazione evangelica del Papa. Ma quel periodo è ormai alle spalle da sei o sette anni".
Nella serata di domenica il rientro a Roma del pontefice
Tuttavia, Papa Francesco ha comunque inviato implicitamente dei messaggi ai politici ungheresi, attraverso le sue dichiarazioni e le sue azioni. "Se ascoltiamo i discorsi che sono stati pronunciati, emerge il messaggio secondo il quale il nazionalismo, o comunque l'eccessiva enfasi sull'identità nazionale, non rappresentano necessariamente la strada giusta. Dovremmo pensarci di più come una grande comunità di persone che vive insieme in Europa".
Papa Francesco è decollato dall'aeroporto internazionale Ferenc Liszt di Budapest nella serata di domenica 30 aprile. Quello in Ungheria è stato il suo quarantunesimo viaggio apostolico.