Un ispettore è accusato di omicidio colposo e disturbo della sicurezza del traffico. Si tratta del secondo arresto dopo quello di un capostazione
Un ispettore ferroviario si aggiunge alla lista degli indagati dell'incidente che ha causato 57 morti il 28 febbraio nei pressi della città greca di Larissa. Ora in stato di fermo, l'ispettore è stato accusato di "disturbo della sicurezza del traffico" e "omicidio colposo" e si aggiunge al capostazione arrestato ha già ammesso il suo errore.
Il cinquantanovenne aveva confessato di avere indirizzato il treno sul binario sbagliato e di non essersi reso conto dell'errore fino al momento dell'incidente.
Sono state oltre 350 le persone coinvolte nel momento dello scontro tra il treno merci e il treno passeggeri. Molti di loro erano studenti universitari. La linea Atene-Salonicco sulla quale è avvenuto il disastro ha ripreso a funzionare due settimane dopo la strage.
L'ondata di indignazione che ha travolto il Paese dopo l'incidente ha fatto scendere in strada più di 65 mila persone. Per molti greci il decadimento dei servizi pubblici è il risultato della privatizzazione su larga scala, che ha riguardato compagnie di treni passeggeri e merci e ritenuta necessaria per pagare i debiti derivanti dalla crisi del debito del Paese dal 2009 al 2018.
I sindacati delle ferrovie hanno da tempo avvertito che la rete ha bisogno di investimenti significativi e di assunzioni. Da anni il settore registra tagli alle spese che hanno aumentato il rischio di incidenti.