In Turchia è l'ora delle indagini per i responsabili delle case sbriciolate dal terremoto

Dotati di elmetto protettivo e mascherine chirurgiche le squadre di avvocati che stanno indagando sulle responsabilità dei 46 mila morti del terremoto che ha colpito la Turchia meridionale raccolgono quanti più elementi possibili dalle macerie ancora presenti in strada. Sono almeno 600 le persone indagate per illecito edilizio antisismico, e sono per la maggior parte imprenditori edili e proprietari di immobili.
Diversi giovani avvocati si sono resi volontari per la raccolta del materiale fotografico e l'identificazione delle prove, tutto materiale mandato all'Ordine degli avvocati e messo in archivio per i procedimenti giudiziari. Si corre contro il tempo e si opera prima che le macerie vengano rimosse come lo è stato già in molti casi per diverse ragioni.
Mentre si opera su più fronti, e soprattutto su quello umanitario, si sopporta lo sciame delle scosse di assestamento ancora in corso. Anche dopo settimane dalla drammatica scossa la regione continua a subire altre scosse minori ma potenti abbastanza da continuare a provocare morti e feriti. Turchia e Siria hanno bisogno di verità, ma anche di pace.