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Rissa al Parlamento turco: schiaffi e pugni durante il dibattito sul collega incarcerato

Rissa al Parlamento turco
Rissa al Parlamento turco Diritti d'autore AP/dia Photo
Diritti d'autore AP/dia Photo
Di Stefania De MicheleEuronews Agenzie:  AP
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Gli scontri fisici non sono rari nel parlamento turco. La bagarre è scoppiata dopo le dichiarazioni di un deputato dell'opposizione, che ha etichettato il partito al governo come "organizzazione terroristica"

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Sono volati schiaffi e pugni al Parlamento turco in una seduta particolarmente calda. La rissa è scoppiata durante un acceso dibattito su un delegato dell'opposizione attualmente in carcere per quelle che sono considerate accuse di natura politica.

Le riprese televisive hanno mostrato Ahmet Şık, un rappresentante dello stesso partito del deputato incarcerato, avvicinato e aggredito da un collega del partito di governo del presidente Recep Tayyip Erdoğan mentre parlava sul podio della Camera. Şık aveva appena definito i membri del partito al potere una "organizzazione terroristica".

In un successivo tafferuglio, che ha coinvolto decine di parlamentari, una deputata e un altro membro dell'opposizione sono stati colpiti e feriti.

Gli scontri fisici non sono rari tra i legislatori turchi.

"È una situazione vergognosa - ha dichiarato Özgür Özel, a capo del maggiore partito di opposizione - Invece di parole che volano in aria, volano pugni, c'è sangue per terra. Stanno colpendo le donne".

Il caso del deputato carcerato scatena la rissa

La sessione straordinaria della Grande Assemblea Nazionale turca è stata convocata per discutere il caso di Can Atalay, eletto dal carcere come deputato del Partito dei Lavoratori della Turchia (TIP) alle elezioni dello scorso anno.

L'anno precedente era stato condannato a 18 anni di reclusione per il suo ruolo nelle proteste antigovernative del 2013, che avevano messo in discussione il governo di Erdoğan, allora primo ministro della Turchia.

Da quando è stato eletto, Atalay sta lottando per ottenere il suo seggio in parlamento, che comporta l'immunità dall'accusa e lo farebbe uscire dal carcere di Marmara. Ha dichiarato che tornerà in carcere una volta terminato il suo mandato.

Nonostante il parere favorevole della Corte costituzionale, il dossier si è arenato nei tribunali di grado inferiore, scatenando una crisi giudiziaria e la protesta tra i sostenitori di Atalay.

Nella terza sentenza a favore, il 1° agosto la Corte costituzionale ha dichiarato "nulla e non valida" la decisione di privare Atalay del suo status di parlamentare.

I partiti di opposizione hanno quindi chiesto una sessione speciale per discutere il caso.

Mobilitate le associazioni per i diritti umani

La condanna di Atalay e di altri sette imputati nel caso Gezi Park ha provocato ampie critiche da parte di gruppi di difesa dei diritti umani e di avvocati.

Il principale imputato, il filantropo Osman Kavala, è stato condannato all'ergastolo senza condizionale. La Corte europea dei diritti dell'uomo ha chiesto due volte il suo rilascio, affermando che la sua detenzione era arbitraria e basata su motivazioni politiche.

Le proteste di Gezi Park sono iniziate nell'estate del 2013 con un presidio ambientalista per fermare lo sviluppo di un parco del centro di Istanbul. Il malcontento si è presto diffuso in altre città per protestare contro il governo sempre più autoritario di Erdogan.

L'ufficio di Amnesty International in Turchia ha dichiarato venerdì in un post sui social media: "La libertà e la sicurezza personale di Atalay, così come il suo diritto a essere eletto, che la Corte costituzionale ha stabilito essere stato violato, dovrebbero essere ripristinati".

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Non è stato immediatamente chiaro quando la sessione parlamentare riprenderà.

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