Colpita base militare ucraina nell'Ovest. I russi uccidono giornalista Usa

Un palazzo distrutto dai bombardamenti a Kharkiv, Ucraina
Un palazzo distrutto dai bombardamenti a Kharkiv, Ucraina Diritti d'autore Andrew Marienko/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
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È di 35 morti il bilancio dei bombardamenti nella base vicino a Leopoli. Ucciso dalle forze russe un giornalista statunitense che filmava i profughi in fuga da Irpin, nei sobborghi di Kiev. Ferito un collega

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E' di almeno 35 morti e oltre 130 feriti il bilancio dell'attacco missilistico russo contro una base militare vicino a Leopoli, nell'Ucraina occidentale. I raid delle forze di Mosca hanno colpito il "Centro internazionale di mantenimento della pace e della sicurezza" nel distretto di Yavoriv a circa 25 chilometri dal confine con la Polonia.

Il governatore della regione Maksym Kozytski ha sottolineato l'importanza di una no-fly zone: "Ecco perché continuiamo a chiedere alla Nato di chiudere i nostri cieli, perché per combattere con un nemico che non entra nemmeno in Ucraina, ma lancia un missile da crociera, è necessario avere un sistema di difesa aerea serio", ha detto il governatore.

Duda: "Non possiamo inviare jet MIG29, né istituire una no-fly zone"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenksy continua a dialogare con i leader europei.

Il presidente polacco Andrzej Duda, con il quale ha parlato, ha però specificato che il trasferimento di jet MIG-29 non è possibile e che una no-fly zone si tradurrebbe nella Terza guerra mondiale: "A causa della responsabilità degli alleati, non possiamo trasferire gli aerei, perché crediamo che i nostri alleati potrebbero provare del rancore nei nostri confronti e questo potrebbe mettere la Nato in una situazione difficile", ha detto il capo di Stato polacco in un'intervista. "Trasferire gli aerei o cercare di difendere i cieli sopra l'Ucraina è una decisione strettamente militare e seria, perché significa che i jet della Nato dovranno essere inviati nello spazio aereo ucraino e ci sarebbe un confronto con gli aerei russi. E questo significa l'apertura di una Terza guerra mondiale".

L'avanzata russa continua, anche a Ovest

Nel frattempo l'esercito russo continua ad avanzare anche ad Ovest. All'alba di questa domenica è stato lanciato un attacco all'aeroporto di Ivano-Frankivsk, a 153 chilometri dalla Romania. Lo scalo è stato nel mirino degli attacchi russi per il secondo giorno di fila.

A Chernihiv, nel Nord, è stato colpito un edificio residenziale di nove piani, provocando almeno una vittima tra i civili.

Ucciso un giornalista statunitense

Nel pomeriggio il giornalista statunitense Brent Renaud è stato ucciso dalle forze russe, durante uno scontro a fuoco a Irpin, cittadina nei sobborghi di Kiev dove da giorni infuriano i combattimenti. Il 51enne, già collaboratore del New York Times, stava filmando insieme a un collega le persone in fuga da Irpin. Renaud è stato colpito al collo ed è morto all'istante, mentre il collega è stato trasferito in ospedale.

Nel video postato da Annalisa Camilli, reporter di "Internazionale", il cronista sopravvissuto racconta: "Stavamo attraversando il primo ponte a Irpin con altri colleghi, per filmare i rifugiati in fuga. Si è avvicinata un’auto che ci ha chiesto se volevamo andare con loro per passare il secondo ponte, abbiamo superato il checkpoint e ci hanno sparato contro. Brent è stato ferito e lo abbiamo dovuto lasciare indietro per fuggire. Sono stato portato qui da un’ambulanza. Ho visto che gli hanno sparato al collo".

"La Russia subirà gravi conseguenze per quanto sta facendo". Questa la risposta del Consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jack Sullivan.

I media ucraini hanno riferito che il sindaco di Irpin, Oleksandr Markushin, ha annunciato che ai giornalisti non sarà più consentito l'accesso alla città, per ragioni di sicurezza.

Zelensky: "Per prendere Kiev i russi dovranno raderla al suolo"

Kiev è "sotto assedio", ma "pronta a combattere" e "resisterà fino alla fine". Con i combattimenti che si intensificano e il grosso delle truppe russe - secondo fonti militari britanniche -, a neanche 30 km dalla città a presidenza ucraina lancia un nuovo appello a unità e determinazione: "Per prendere Kiev - ha detto ieri il presidente Zelensky - i russi dovranno raderla al suolo".

"La situazione umanitaria è catastrofica", ha detto ancora Zelensky. Il sindaco Vitaly Klitschko ha fatto sapere che due milioni di persone, la metà degli abitanti della sua area metropolitana, hanno lasciato la città. Fra coloro che ci hanno provato, anche un'intera famiglia finita però sotto il fuoco russo: sette le vittime, secondo le autorità locali.

Telefonata fra Macron, Scholz e Putin: "Mosca non è pronta a fermare la guerra"

Pur sottolineando di non fidarsi di Mosca, Zelensky ha tuttavia detto di aver registrato un "nuovo approccio" da parte dei russi e che negoziati sono ora in corso. Poco incoraggiante, tuttavia, l'esito dei contatti diplomatici nel frattempo intervenuti a livello internazionale. Al termine di un colloquio telefonico a tre fra il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron e quello russo Vladimir Putin, l'Eliseo ha fatto sapere di non aver constatato aperture da parte del Cremlino e che Mosca non sembra al momento disponibile a porre fine alle ostilità.

"Mariupol isolata: è catastrofe umanitaria"

Nuove immagini satellitari confermano la devastazione subita da Mariupol, al decimo giorno d'assedio. Più di 1.500, secondo stime locali, i civili qui rimasti uccisi dall'inizio della guerra. E per chi resta, niente elettricità e comunicazioni via cellulare e un accesso sempre più difficile anche solo ad acqua e medicinali. Nessuna, fra le 13.000 persone evacuate attraverso i corridoi umanitari da diverse altre città, ha però potuto lasciarla. Insieme a Volnovakha, centro non lontano di cui l'attacco di truppe separatiste in provenienza da Donetsk ha lasciato solo rovine, è secondo le autorità ucraine, "completamente isolata". "Abbiamo tentato le evacuazioni - dicono - ma i russi non hanno rispettato il cessate il fuoco". Da Mosca, la replica delle forze armate, che respingono ogni accusa e sostengono di aver accettato l'apertura di corridoi non solo da Volnovakha, ma anche dalle città di Izyum ed Enerhodar e verso quella di Zhytomyr.

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Nuove immagini satellitari mostrano la devastazione a Mariupol. Al decimo giorno d'assedio russo, nella città, l'accesso ad acqua ed elettricità è ormai quasi impossibile-/AFP

Il modello Donbass: "Mosca vuole un referendum a Kherson per strapparla all'Ucraina"

Tentativo russo, secondo la presidenza ucraina, sarebbe intanto quello di replicare il modello delle repubbliche separatiste, tenendo un referendum a Kherson, unica città ufficialmente caduta dall'inizio dell'invasione. Uno scenario che le autorità locali avrebbero però già respinto, adottando una risoluzione che ribadisce la loro fedeltà a Kiev.

CARLO BRESSAN/AFP
Il presidente ucraino Zelensky, ieri in videocollegamento durante la manifestazione in sostegno all'Ucraina che si è svolta a FirenzeCARLO BRESSAN/AFP

Allarme Nato sulle armi chimiche: "La Russia produrrà false prove per utilizzarle"

Toni e argomenti utilizzati da Mosca negli ultimi giorni allarmano però il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. "La Russia potrebbe fare uso di armi chimiche - ha detto a un quotidiano tedesco -. Il rischio è che prenda a pretesto delle false prove, che accusino Kiev di detenerle o di averle impiegate per prima". Negli scorsi giorni, più voci avevano dalla Russia accusato l'Ucraina di aver creato, con il sostegno degli occidentali, diversi laboratori per la creazione di armi chimiche sul suo territorio.

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