Durante il bilaterale, il presidente bielorusso ha parlato di "un attacco di Kiev in preparazione contro le forze militari di Mosca e Minsk"
"I colloqui russo-ucraini si svolgono praticamente ogni giorno e stanno facendo progressi certi". Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin durante un bilaterale con il suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko. "Ci sono alcuni sviluppi positivi, secondo quanto riferito dai negoziatori della nostra parte. Senz’altro continuerò ad aggiornarti sulla situazione", ha detto.
Dal canto suo Lukashenko ha parlato di "piani di attacco di Kiev contro le forze russe e bielorusse". “Ho portato con me delle mappe - ha dichiarato - per mostrare dove l’Ucraina stava preparando un attacco. Se non avessimo condotto un attacco preventivo noi, sei ore prima dell'operazione, avrebbero attaccato le forze russe e bielorusse durante le esercitazioni militari. Ecco perché non siamo noi che abbiamo iniziato questa guerra, abbiamo la coscienza pulita".
Il primo marzo Lukashenko ha confermato che il 23 febbraio sono stati lanciati razzi contro l’Ucraina dalla Bielorussia.
La leader dell’opposizione bielorussa, Sviatlana Tsikhanouskaya, ha chiesto sanzioni contro Lukashenko: "Ritengo che le sanzioni contro il regime di Putin debbano essere applicate anche alla cerchia di Lukashenko. Le banche statali bielorusse dovrebbero essere estromesse dalla rete SWIFT e le importazioni dalle imprese statali vietate. Innanzitutto, affinché le società e le banche russe non utilizzino la Bielorussia come un'enorme scappatoia. Sta già accadendo e, credetemi, le mezze misure non funzionano, peggiorano solo le cose".
Intanto si chiude il vertice di Versailles tra i leader europei, pronti a ulteriori sanzioni contro Russia e Bielorussia.
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