Cap-Haïtien: l'ultimo saluto a Jovenel Moïse (e presto nuove elezioni)

Jovenel Moïse è tornato a casa, nella sua città natale, Cap-Haïtien, 200 chilometri a nord di Port-au-Prince.
Pur essendo funerali di Stato, la cerimonia e la tumulazione del presidente di Haiti, rimasto ucciso in un attentato di un commando armato lo scorso 7 luglio, si sono svolte in forma strettamente privata.
Nell'attentato è rimasta ferita anche la moglie Martine, comunque presente ai funerali, appena dimessa da un ospedale di Miami.
Niente lotta di potere, per ora
L'ultimo saluto a Jovenel Moïse avvenuta pochi giorni dopo l'insediamento, martedi, di Ariel Henry come nuovo primo ministro di Haiti, con il sostegno di importanti diplomatici internazionali: una decisione che, per ora, ha scongiurato una lotta di potere per la successione di Moïse.
Gli abitanti di Haiti, uno dei paesi più poveri di tutto il continente americano, hanno seguito con partecipazione e commozione i funerali del presidente.
Un residente di Cap-Haïtien, Cristian Lema, racconta le sue emozioni:
"Ho guardato il funerale con un sentimento di profondo dolore. Normale, era il nostro presidente. Anche se ci sono state cose che non ha fatto bene, non ci aspettavamo che se ne andasse in questo modo".
Giustizia e nuove elezioni
Dopo gli scontri e le violenze di giovedì che hanno scosso le strade di Cap-Haïtien, nel giorno dei funerali l'atmosfera è rimasta calma, un ultimo omaggio a Jovenel Moïse.
Il primo ministro Ariel Henry ha promesso pene esemplari per gli assassini e ha annunciato elezioni presidenziali e legislative in tempi rapidi.