Haiti, Presidente assassinato: uccisi e arrestati alcuni sospetti, ma la caccia continua

Non hanno fornito dettagli sulla loro identità e su come è arrivata sulle loro tracce, ma la polizia nella notte ha voluto dare pubblicamente l'annuncio dell'uccisione e dell'arresto di alcuni dei sospetti componenti del commando che, mercoledì, ha assassinato il presidente di Haiti Jovenel Moïse e ferito gravemente sua moglie, con un raid nella loro abitazione.
"Quattro mercenari sono stati uccisi, due arrestati. Tre agenti, che erano stati presi in ostaggio, liberati", ha dichiarato Léon Charles, direttore generale della polizia. "Ma la caccia continua. Il loro destino è segnato", ha aggiunto.
Quello che è stato svelato è che si tratta di un gruppo armato straniero, ben addestrato, che parla spagnolo e inglese.
Il primo ministro uscente Claude Joseph ha preso in mano la guida del Paese e ha decretato lo stato d'assedio per due settimane. Ha invitato la popolazione a rimanere unita: un appello destinato a finire nel vuoto. A stretto giro Ariel Henry lo ha già invitato a farsi da parte e a lasciargli il posto, perché Moïse lo aveva nominato primo ministro il giorno precedente all'assassinio.
Il Presidente si sentiva braccato. Il suo regime era oggetto di violente contestazioni, accusato di strapotere e corruzione, in un Paese afflitto da povertà cronica .
Moïse aveva rimandato le elezioni, governava per decreto da oltre un anno. L'appuntamento elettorale era stato fisssato il 26 settembre, ma insieme ad un referendum costituzionale che avrebbe rafforzato i poteri presidenziali. Per questo l'opposizione, che ha condannato il suo omicidio, era sulle barricate.