I sostenitori di Moise hanno eretto blocchi stradali, appiccato incendi e sparato colpi in aria. Accusano l'élite del paese di essere dietro l'assassinio
Spari, strade bloccate, barricate incendiarie: a Cap-Haitian, il giorno del funerale del presidente haitiano Jovenel Moise è segnato dalle tensioni.
I suoi sostenitori hanno interrotto alcune delle cerimonie in memoria dell'ex presidente e minacciano di continuare . Vogliono impedire ai cittadini di Port au Prince di venire al funerale perché accusano l'élite haitiana di essere dietro l'assassinio di Moise, sostenendo che il defunto leader sia il quinto capo di stato originario del Nord del paese ad essere stato ucciso nella capitale
"Non andremo da nessuna parte, resteremo qui: esigiamo risposte, nessuno ci farà andare via da qui. Resteremo ad esigere per il nostro presidente Jovenel Moïse, la giustizia che finora nessuno ci ha dato" tuona un manifestante vicino a un blocco stradale improvvisato.
Giovedì, la first ladyMartine Moise e i suoi tre figli hanno partecipato a una piccola cerimonia religiosa in cui i funzionari del governo, tra cui il nuovo primo ministro Ariel Henry, hanno offerto le proprie condoglianze.
E' stata la sua prima apparizione pubblica dopo il suo arrivo a Cap-Haitian. Ferita nell'attacco del commando che ha ucciso suo marito, la first lady non ha rilasciato alcun commento pubblico.
Con la cerimonia funebre, prevista in forma privata, le forze di sicurezza sono entrate in allerta, mentre le autorità continuano a indagare sull'attacco del 7 luglio.
Finora sono 26 i sospetti arrestati, inclusi tre agenti di polizia, due statunitensi di origine haitiana e 18 ex soldati colombiani.