Il neo presidente ultraconservatore presenta la sua linea. "Non incontrerò Biden". "Ue e Stati Uniti non hanno rispettato l'accordo sul nucleare". Preoccupazione da Bruxelles. Pechino si congratula
Non ha nessuna intenzione di spingere per nuovi negoziati sul nucleare e nessun colloquio per ora con il Presidente americano Joe Biden. Parla e parla chiaro il neo presidente dell’IranEbrahim Raisi. Nella sua prima conferenza stampa l’ultraconservatore ha sottolineato la discontinuità con l'approccio diplomatico del suo predecessore Rohani. I messaggi lanciati dal nuovo capo dell’esecutivo della Repubblica Islamica sono rivolti sia a Washington che all’Unione europea.
"Il mondo deve sapere che la politica estera del nostro governo non partirà dal Piano d'azione congiunto globale ovvero dall’**Accordo sul nucleare- ha risposto Raisi ai nostri microfoni - L'America ha violato l’intesa del 2015**, gli europei non hanno mantenuto le loro promesse, ha dichiarato Raisi. Gli Stati Uniti avevano l’obbligo di rimuovere le sanzioni imposte a Teheran. Ma non l’hanno mai fatto. Devono tornare al tavolo dei negoziati e rispettare gli impegni ma non solo a parole.”
E poi un monito all’Unione europea a non essere succube della politica estera di Washington. Questo è quello che chiede l’Iran di Raisi che nel frattempo ha avviato nuovamente l’arricchimento delle proprie risorse di uranio, ormai ben al di sopra dei limiti stabiliti dall’accordo voluto da Barack Obama.
La linea della nuova presidenza
Raisi ha aggiunto che il suo governo non intende negoziare sul suo programma di sviluppo di missili balistici e che la “politica estera” di Teheran “non sarà limitata all’accordo” sul nucleare. Il neo presidente ha lanciato anche messaggi più rassicuranti alla comunità internazionale, sottolineando la necessità di una “interazione equilibrata con tutti i Paesi del mondo” e assicurando il pieno sostegno “per ogni negoziato che tuteli gli interessi nazionali”.
Le sanzioni imposte alla Repubblica Islamica si stanno facendo sentire dal punto di vista economico. Il paese sta attraversando una pesante crisi, alimentata anche dalla pandemia da Covid-19.
Le reazioni internazionali
Intanto a Bruxelles si avverte una certa preoccupazione per le parole del delfino di Ali Khamenei “Spero che non colpisca i negoziati sull’accordo sul nucleare in corso a Vienna, questa è la questione più importante”, ha commentato l’Alto rappresentante per la Politica Estera, Josep Borrell.
Messaggi di congratulazioni sono arrivati da Pechino. Per il presidente cinese Xi Jinping le relazioni tra Iran e Cina sono fondamentali. La Cina, tra i principali partner commerciali della Repubblica islamica, è una delle potenze mondiali coinvolte nei negoziati in corso per rilanciare l’accordo sul programma nucleare iraniano.