Iran: tutte le sfide del neo Presidente Ebrahim Raisi. Paese spaccato in due

Iran: tutte le sfide del neo Presidente Ebrahim Raisi. Paese spaccato in due
Diritti d'autore Ebrahim Noroozi/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Anelise BorgesDebora Gandini
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Ripresa dell'accordo sul nucleare del 2015, rimozione delle sanzioni USA, ripresa economica. Le promesse di Raisi ma parte del popolo non crede alle sue parole

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A ogni vincitore il giusto premio. Verrebbe da dire. A Teheran i sostenitori dell’ultraconservatore Ebrahim Raisi si sono riuniti in piazza per festeggiare la sua vittoria e per acclamare il neo Presidente eletto. Per molti iraniani è l'inizio di una nuova era per il Paese.

"Sono felice che ancora una volta il popolo sia risultato il vero vincitore delle elezioni. La nostra partecipazione vale come un pugno in faccia agli Stati Uniti e a Israele”, dice un sostenitore del giudice conservatore, delfino di Ali Khamenei.

Il capo della magistratura iraniana ha promesso di ripristinare quel senso di orgoglio dell'Iran di fronte a un Occidente sempre più falso e ipocrita, ha detto Raisi. Tra le sue priorità gli equilibri interni, la lotta alla corruzione, maggiori aiuti alle fasce povere e il rafforzamento della produzione industriale iraniana.

Tutte le sfide del neo Presidente Raisi

Sulle prime pagine di molti giornali locali campeggia il volto del neo Presidente eletto. L’uomo voluto dal popolo si legge sulla stampa iraniana. Ma alcuni qui nella capitale prendono le distanze da Raisi. “La maggioranza delle persone non ha votato- dice un uomo- I politici non ascoltano la gente, come sempre. Non fanno mai quello che la gente chiede loro di fare. Parlano solo ma non fanno i fatti.” “Perché dovrei essere fiducioso? Sono 40 anni che faccio l’ambulante e sto ancora pagando la mia casa. 40 anni! Non sto scherzando. Perché dovrei votare? “

Raisi si è aggiudicato 17.926.345 voti con un affluenza alle urne bassissima. Alle elezioni presidenziali hanno partecipato il 48,8% degli aventi diritto, la percentuale più bassa dalla nascita della Repubblica islamica. Il nuovo presidente iraniano entrerà in carica ufficialmente ad agosto. Questa è una fase molto delicata per l’Iran che da un lato cerca di salvare l'accordo sul nucleare del 2015 e dall’altra spera di in una rimozione delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti, sanzioni che hanno quasi distrutto l’economia del paese.  

Con la vittoria di Raisi la linea dura è tornata all’apice del potere. Questo potrebbe rischiare di complicare il dialogo con la comunità internazionale. I conservatori sperano invece che porti unità e pace al popolo e all’Iran, dopo anni di aspri scontri. Per il neo Presidente Raisi e la sfida è enorme.  

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