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Il Parlamento europeo riconosce Edmundo González come legittimo presidente del Venezuela

Il candidato presidenziale dell'opposizione Edmundo Gonzalez guida una manifestazione a Caracas, 30 luglio 2024.
Il candidato presidenziale dell'opposizione Edmundo Gonzalez guida una manifestazione a Caracas, 30 luglio 2024. Diritti d'autore Cristian Hernandez/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Cristian Hernandez/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Mared Gwyn JonesVincenzo Genovese
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione per il riconoscimento di Edmundo González, candidato dell'opposizione, come legittimo presidente del Venezuela. A favore tutti i gruppi politici di destra

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La risoluzione non è vincolante, ma ha un forte valore simbolico. L'Eurocamera si spinge infatti oltre la linea concordata dai 27 Paesi dell'Unione europea a fine agosto: non riconoscere Nicolás Maduro come presidente legittimo, ma nemmeno González come vincitore delle elezioni che si sono celebrate il 28 luglio.

"Gli atti elettorali distribuiti fuori dal Venezuela dimostrano chiaramente la vittoria di Edmundo González e dell’opposizione democratica"
Antonio López-Istúriz White
Eurodeputato del Partito popolare europeo

Cosa dice il testo approvato dal Parlamento europeo

Il testo è stato approvato con 309 voti a favore, 201 contrari e 12 astenuti: esorta i governi dell'Ue a riconoscere la vittoria di González, a fare in modo che possa entrare in carica il 10 gennaio 2025 e a richiedere un mandato d'arresto internazionale per Nicolás Maduro, proclamato vincitore in un'elezione definita poco trasparente anche dal team degli osservatori dell’Onu inviato nel Paese e dal Carter Center.

La risoluzione considera il voto nel Paese sudamericano una "frode elettorale" e condanna i "brogli elettorali orchestrati dal Consiglio nazionale elettorale, che è controllato dal regime e che si è rifiutato di rendere pubblico il risultato". Condannata anche la repressione esercitata da parte del governo di Nicolás Maduro tra omicidi, torture e violenze perpetrate ai danni degli oppositori.

"È un riconoscimento evidente: gli atti elettorali distribuiti fuori dal Venezuela dimostrano chiaramente la vittoria di Edmundo González e dell’opposizione democratica contro questo regime dittatoriale", dice a Euronews Antonio López-Istúriz White, eurodeputato spagnolo del Partito popolare europeo. "Dobbiamo inasprire le sanzioni contro i membri del regime di Maduro e non contro la popolazione".

L'opposizione venezuelana ha pubblicato dati di voto che suggeriscono una vittoria schiacciante di González, tesi corroborata da un rapporto delle Nazioni Unite.

Il voto sul Venezuela spacca la "maggioranza Ursula"

Il voto ha evidenziato una dinamica che potrebbe riproporsi spesso in questa legislatura del Parlamento europeo. La coalizione "pro-europea" di gruppi politici che sostengono la Commissione di Ursula von der Leyen si è divisa.

Da una parte il Partito popolare europeo, il più numeroso dell'Eurocamera, ha votato a favore insieme ai gruppi di destra radicale: Patrioti per l'Europa, Conservatori e riformisti europei ed Europa delle nazioni sovrane.

Dall'altra Socialisti e democratici e Verdi/Alleanza libera per l'Europa, che hanno votato contro la risoluzione, insieme al gruppo della Sinistra.

"Nessuno dei 27 paesi dell'Unione europea, né l'Ue nel suo complesso lo ha fatto e in realtà in tutta la comunità internazionale solo due Paesi, Panama ed Ecuador hanno formalizzato il riconoscimento di Edmundo González come presidente", spiega a Euronews il socialista spagnolo Javi López, che non ritiene la decisione coerente con quanto stabilito dagli Stati dell'Ue, né una mossa utile per allentare le tensioni nel Paese sudamericano.

"Abbiamo indicazioni sul risultato, ma non abbiamo tutto il corpo elettorale e non siamo un organo legittimo per riconoscere un risultato elettorale quando non abbiamo tutti gli atti e tutti i dati a disposizione. Gli indicatori in nostro possesso dicono che il leader dell'opposizione ha probabilmente vinto le elezioni. Ma il riconoscimento non è solo una parola, è un'azione istituzionale".

I liberali di Renew Europe, pur concordando sostanzialmente con il testo della risoluzione, hanno deciso di astenersi proprio per non votare insieme alle forze politiche di destra.

Dopo le elezioni europee, il Ppe si era impegnato a non collaborare con il gruppo dei Patrioti per l'Europa, di cui fanno parte la Lega, i francesi del Rassemblement National, gli spagnoli di Vox e gli ungheresi di Fidesz. Il cosiddetto "cordone sanitario" ha retto nella distribuzione delle presidenze delle commissioni parlamentari, da cui i Patrioti per l'Europa sono stati esclusi pur risultando la terza forza del Parlamento.

Il voto sul Venezuela è invece il primo indicatore di come il Ppe potrebbe "appoggiarsi" sui voti dei Patrioti per ottenere la maggioranza in votazioni cruciali.

Tensione crescente fra Caracas e l'Europa

A González intanto è stato concesso asilo politico in Spagna, dove la questione venzuelana incendia il dibattito nazionale: i partiti di opposizione di destra si sono uniti per riconoscere González come presidente legittimo, mentre l'ambasciatore spagnolo a Caracas è stato richiamato dopo che la ministra della Difesa spagnola Margarita Robles aveva definito il regime una "dittatura".

Anche l'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri Josep Borrell ha descritto il regime come "dittatoriale" e "autoritario", mentre tre cittadini dell'Ue - due spagnoli e un ceco - sono stati arrestati in Venezuela con l'accusa di aver complottato per assassinare Maduro.

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