I Patrioti per l'Europa di Orbán hanno augurato un "karma negativo" ai partiti pro-Ue che hanno mantenuto un cordone sanitario sul gruppo di estrema destra, impedendo ai suoi eurodeputati di assicurarsi gli ultimi incarichi disponibili al Parlamento europeo
Le commissioni del Parlamento europeo hanno formalmente eletto un presidente e quattro vicepresidenti nelle riunioni costitutive di martedì, formando l'Ufficio di presidenza delle commissioni, ma hanno negato la partecipazione ai partiti di estrema destra, bloccandoli con un cordone sanitario.
Le commissioni sono la linfa vitale del lavoro parlamentare, in quanto preparano gli emendamenti alle proposte legislative della Commissione prima di presentarle in plenaria per il voto.
Come previsto, gli incarichi di alto livello che erano stati informalmente assegnati al gruppo di estrema destra Patrioti per l'Europa su base proporzionale in base alla dimensione del gruppo nell'emiciclo sono stati respinti dalla maggioranza pro-Ue.
I gruppi pro-Ue si sono opposti ai candidati di estrema destra, aderendo alla strategia del cordone sanitario, che mira a escludere le frange di estrema destra da ruoli istituzionali significativi.
Storicamente questa pratica ha escluso gli eurodeputati dei partiti di estrema destra come il Rassemblement national di Marine Le Pen, il Fidesz di Viktor Orbán e la Lega di Matteo Salvini dai ruoli di potere in Parlamento.
In base alle regole proporzionali del Parlamento, i Patrioti avevano rivendicato la presidenza delle commissioni Trasporti e turismo (Tran) e Cultura e istruzione (Cult), nonché le vicepresidenze delle commissioni Agricoltura (Agri), Sviluppo (Deve), Ambiente (Envi), Affari legali (Juri), Affari civili e interni (Libe) e Controllo del bilancio (Cont).
Dopo essersi fatto soffiare due vicepresidenze del Parlamento europeo la scorsa settimana a Strasburgo, al gruppo di estrema destra è stato nuovamente impedito di ottenere i restanti posti chiave in commissione, che sono stati riassegnati ad altri gruppi.
I candidati dei Patrioti sconfitti con il voto in commissione parlano di anti democrazia
Per la presidenza Tran i Patrioti hanno candidato Roman Haider del Partito della libertà (Fpo) austriaco, che ha perso contro la candidata greca del Ppe Elissavet Vozemberg-Vrionidi. Haider ha accettato il risultato senza congratularsi con la nuova presidente. "Ci state negando i diritti democratici che rivendicate per voi", ha detto dopo il voto. "Ogni cattiva azione provoca un karma negativo e sono sicuro che vi perseguiterà per i prossimi cinque anni", ha aggiunto prima di lasciare la sala.
Una situazione simile si è verificata durante la riunione costitutiva della commissione Cultura, che si occupa anche di questioni relative alla libertà dei media e all'istruzione, con i Patrioti che ambivano alla presidenza.
La coordinatrice dei Patrioti nella Cult, Catherine Griset, ha proposto Malika Sorel, presentata come un'intellettuale francese di origine algerina che ha ricevuto la Legion d'onore. Nonostante l'invito della Griset a rispettare una rigida ripartizione proporzionale, la maggioranza ha votato per la candidata dei Verdi tedeschi Nela Riehl.
Nella commissione Envi il candidato dei Patrioti del partito spagnolo Vox, Jorge Buxadé, ha perso la carica di vicepresidente contro il candidato del Ppe di Tisza, il principale partito rivale di Orbán in Ungheria. Buxadé ha espresso il suo sdegno, dichiarando di essere onorato di non essere stato eletto da un Parlamento che non rispetta la libertà di opinione.
Per Fabrice Leggeri, ex direttore esecutivo dell'agenzia europea per le frontiere Frontex e ora uno degli eurodeputati più in vista di Patrioti per l'Europa, quanto accaduto oggi "dimostra che lo spirito della democrazia non è presente in tutti i gruppi politici del nostro Parlamento europeo".
"Vogliamo stare al gioco della democrazia, siamo stati eletti da più di 20 milioni di persone in tutta l'Unione europea e quindi abbiamo la legittimità di esprimere i loro desideri", ha dichiarato a Euronews.
Invece il cordone sanitario sembra essersi allentato nei confronti dell'altro gruppo di destra, i Conservatori e riformisti europei (Ecr), dato che il polacco Bogdan Rzońca è diventato il primo membro del controverso partito di destra Diritto e giustizia, Pis, a presiedere una commissione del Parlamento europeo, dopo aver vinto una votazione combattuta.