Puidgemont rischia l'arresto immediato appena mette piede nel Paese. Era fuggito nell'ottobre 2017 per evitare il carcere tre giorni dopo la fallita dichiarazione di indipendenza catalana
L'ex presidente della Catalogna Carles Puigdemont sta tornando in Spagna, come annunciato da lui stesso pochi giorni fa, nonostante il mandato d'arresto che pende sulla sua testa e che l'aveva spinto a fuggire dal Paese nel 2017.
Il leader separatista ha ribadito che il viaggio è l'extrema ratio per cercare di evitare un governo regionale filo-spagnolo in Catalogna. L'esecutivo catalano dovrebbe insediarsi questa settimana dopo un voto nel parlamento regionale, previsto per giovedì mattina.
"Devo e voglio essere lì. È per questo che ho intrapreso il viaggio di ritorno dall'esilio", ha dichiarato in un video sulla piattaforma di social media X mercoledì.
All'inizio della settimana il leader separatista ha pubblicato sulla stessa piattaforma una lettera di tre pagine in cui affermava che, dopo sette anni di esilio in Belgio e Francia, sarebbe tornato in patria a breve per "difendersi dalla repressione spagnola".
"Se mi arrestano, non sarà la prima volta", ha dichiarato, riferendosi ai periodi di detenzione in Italia e Germania dovuti alla sua attività parlamentare. L'ex deputato rischia l'arresto immediato con l'accusa di appropriazione indebita di fondi pubblici, l'unico reato a cui non è stata applicata l'amnistia.
Puigdemont è fuggito in Belgio tre giorni dopo la fallita dichiarazione di indipendenza catalana per evitare il carcere. Il referendum fallito ha provocato giorni di proteste e centinaia di arresti, compresi quelli dei suoi colleghi politici.
Dopo la sospensione dell'autonomia della Catalogna e la destituzione del suo governo da parte dell'amministrazione conservatrice di Mariano Rajoy, si è nascosto nel bagagliaio di un'auto e si è diretto verso nord per sottrarsi alle accuse di ribellione, sedizione e appropriazione indebita di fondi pubblici.