Un giudice ha concesso un periodo di cinque giorni alla Procura e agli avvocati difensori di Puigdemont e di altri tre imputati per riferire in merito all'impatto della legge sull'amnistia
Sull'ex presidente della Generalitat di Catalogna, Carles Puigdemont, pende ancora il mandato di cattura internazionale e sarà arrestato se entrerà in Spagna.
Lo ha stabilito martedì il giudice della Corte Suprema Pablo Llarena, che ha chiesto alla Procura Generale di riferire sull'applicabilità della legge di amnistia a Puigdemont e ad altri tre leader indipendentisti, non ancora processati.
La legge di amnistia è entrata in vigore questo martedì dopo essere stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dello Stato (Boe).
Llarena ha chiesto che le Forze di sicurezza siano informate che “i mandati di cattura nazionali” per Puigdemont, Comín, Puig e Rovira “rimangono in vigore e attivi”. E avverte che, pertanto, “devono procedere alla loro esecuzione finché queste decisioni non saranno modificate o revocate giudizialmente”.
Rull presiederà il Parlamento catalano
D'altra parte, Josep Rull, di Junts, è stato eletto questo lunedì come nuovo presidente del Parlamento della Catalogna.
La vittoria di Rull, con 59 voti, è stata il risultato di un accordo tra i tre principali partiti pro-sovranità, Junts, Erc e Cup. La candidata socialista Sílvia Paneque è stata la seconda più votata, con 42 voti.
Rull, consigliere comunale durante il "procès", è stato condannato a 10 anni e mezzo di carcere per sedizione, tre dei quali trascorsi in prigione. È stato graziato nel 2021.
Nel Tribunale supremo ci sono due procedimenti penali sul "procès". Uno è quello che include Puigdemont e gli ex consiglieri catalani che sono stati processati in contumacia nonché Oriol Junqueras e il resto dei leader indipendentisti, condannati nel 2019 per appropriazione indebita. L'altro è invece quello per presunto terrorismo contro Puigdemont e Wagensberg nel "caso Tsunami Democràtic".