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Crisi accoglienza Irlanda, sgomberati ancora una volta i richiedenti asilo senza alloggio a Dublino

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Di Michela Morsa
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Il gruppo di migranti è stato trasferito in due tendopoli attrezzate alla periferia della città. Il governo irlandese continua a far fatica a gestire l'aumentato flusso di migranti causato dalla legge britannica sulla deportazione in Ruanda

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Nelle prime ore di giovedì i richiedenti asilo che vivevano accampati lungo il Grand Canal di Dublino sono stati trasferiti in altri alloggi, le loro tende rimosse. C'erano più di 100 tende piantate lungo il fiume da venerdì dopo che il primo maggio le autorità avevano sgomberato l'accampamento improvvisato da mesi di fronte all'ufficio per la protezione internazionale di Mount Street, distante giusto 200 metri.

Il gruppo di migranti è stato portato nelle tendopoli di Citywest e Crooksling, nella contea di Dublino. Il governo irlandese ha spiegato che gli alloggi sono dotati di servizi igienici e docce, servizi sanitari, aree interne dove viene fornito il cibo, strutture per ricaricare telefoni e dispositivi personali, trasporto da e per il centro di Dublino e sicurezza 24 ore al giorno.

L'Irlanda continua a far fatica a gestire l'aumentato afflusso di migranti nel Paese, causato soprattutto dalla nuova legge britannica che prevede la deportazione in Ruanda in attesa di espletare le formalità della richiesta d'asilo.

Perché i migranti del Regno Unito si spostano in Irlanda

Avendo l'Irlanda un confine aperto con l'Irlanda del Nord, parte del Regno Unito, centinaia di migranti hanno trovato rifugio nel Paese per sfuggire alla deportazione ma, data la scarsità delle strutture d'accoglienza irlandesi, si trovano a vivere per strada in condizioni igieniche critiche. 

Secondo quanto affermato dalla ministra della Giustizia Helen McEntee, oltre l'80 per cento delle recenti richieste di asilo provenivano da persone arrivate nello Stato attraversando il confine con l'Irlanda del Nord.

Il governo irlandese dovrebbe discutere a breve una legge d'emergenza per trovare una soluzione a questa crisi. L'obiettivo è riuscire a rimpatriare i migranti irregolari nel Regno Unito senza violare il diritto europeo: la scorsa settimana la Corte suprema irlandese ha stabilito che, proprio in virtù del meccanismo previsto dall'accordo con il Ruanda, la designazione del Regno Unito come "Paese terzo sicuro" per il rimpatrio è contraria al diritto dell'Unione europea. 

In ogni caso il governo britannico ha affermato che sarà lui a decidere chi accettare nel Regno Unito.

Secondo Michael McNamara, membro del Parlamento irlandese e avvocato qualificato, qualsiasi modifica della legge alla fine non comporterà alcun cambiamento. "È del tutto accademico in circostanze in cui il Regno Unito dice che non riprenderà le persone a meno che anche la Francia non le riprenda dal Regno Unito. E sì, è certamente possibile correggere i difetti della legislazione individuati dall'Alta corte irlandese, ma è accademico se nessuno verrà trasferito, che è la situazione attuale".

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