In seguito all'apertura di un procedimento contro la moglie per un possibile caso di corruzione, Pedro Sánchez aveva deciso di prendere alcuni giorni per riflettere sul futuro del governo
Dopo giorni di silenzio il premier spagnolo Pedro Sánchez ha comunicato la sua decisione in un discorso alla Nazione alle 11 di lunedì 29 aprile: niente dimissioni, continuerà a governare il Paese.
Prima di recarsi alla Moncloa, Sánchez è stato ricevuto dal Re Felipe VI al Palazzo della Zarzuela per comunicargli il futuro del governo.
Il primo ministro spagnolo ha anticipato di un'ora la sua comunicazione circa la decisione di dimettersi o meno. Inizialmente l'annuncio sul suo futuro era previsto per le 12.
I motivi della riflessione di Pedro Sánchez
Il 24 aprile Sánchez aveva deciso di annullare la sua agenda pubblica per alcuni giorni per poter riflettere e decidere sulla possibilità o meno di dimettersi dalla carica. La decisione ha fatto seguito a quella dell’avvio di un’indagine preliminare contro la moglie Begoña Gómez per influenze illecite. Il 25 aprile la Procura di Madrid ha poi chiesto l'archiviazione del caso che coinvolge la moglie del primo ministro.
È la prima volta che un primo ministro in Spagna interrompe la sua agenda “per riflettere”.
In una lettera aperta al pubblico, il presidente aveva accusato la destra e l'estrema destra di perpetrare una strategia di "molestie e demolizione" contro di lui e sua moglie. L’indagine preliminare è infatti partita sulla base dell'esposto del sindacato di estrema destra Manos Limpias. Nel tardo pomeriggio di mercoledì 24 aprile Sánchez si era riunito al Palazzo della Moncloa con diversi membri dell'esecutivo e del suo partito: poco dopo ha pubblicato su X la lettera in cui annunciava di volersi prendere alcuni giorni di pausa per riflettere sul suo futuro in seguito alle accuse rivolte alla moglie.