E’ emergenza incendi in mezzo mondo. Da nord a sud, da est a ovest. Dopo il caldo record è allarme nella Russia nordorientale: sono 336 i roghi boschivi che stanno interessando oltre mezzo milione di ettari. Particolarmente grave la situazione nelle regioni di Chelyabinsk e Yakutsk. Evacuati decine di villaggi. Miglia a gli sfollati. I soccorritori sono riusciti a salvare un cucciolo di cerbiatto dalle fiamme. Un’emergenza che ha devastato la riserva naturale di Olyokma e il parco naturale di Lena, patrimonio mondiale dell'UNESCO.
Questo è il secondo luglio consecutivo in cui caldo intenso e incendi hanno devastato l’area. Nel 2020, gli incendi hanno imperversato in Yakuzia per gran parte di luglio e agosto. Le terre selvagge della Siberia hanno bruciato in maniera estesa anche nel 2001, 2005 e 2013.
Cambiamenti climatici e clima sempre più secco
Dalla Russia alla Spagna. Nella provincia a sud di Malaga i vigili del fuoco sono al lavoro per spegnere le fiamme alimentate dal vento. Oltre ai boschi il rogo minaccia case ed abitazioni. Circa 13 famiglie sono state costrette ad evacuare.
Stessa situazione in California nella parte a nord dello stato. Il caldo torrido e secco continua ad alimentare gli incendi divampati da giorni. Nella zona tra il confine dell'Oregon e la Central Valley molti roghi sono stati spenti ma l’allarme resta alto circa 300 km quadrati di vegetazione. Secondi gli esperti la causa principale è dovuta al cambiamento climatico che sta creando un clima più torrido e con poche piogge.