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L'Irlanda nella tempesta perfetta: l'aumento dei richiedenti asilo si scontra con la crisi abitativa

Tende lungo il Grand Canal di Dublino
Tende lungo il Grand Canal di Dublino Diritti d'autore IERTE/EBU
Diritti d'autore IERTE/EBU
Di Eleanor Butler
Pubblicato il
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Un sistema sanitario sotto organico e la carenza di alloggi sono problemi che affliggono l'Irlanda da anni. Ora che il Paese è alle prese con un afflusso maggiore di richiedenti asilo, la situazione rischia di diventare esplosiva, alimentando i sentimenti anti-immigrazione

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All'inizio del mese Dublino ha fatto notizia a livello internazionale. Nel cuore della città era sorto un accampamento, proprio davanti all'Ufficio per la protezione internazionale dello Stato. Per diversi mesi le tende sono state occupate da richiedenti asilo. Nigeriani, afghani, pakistani - tra gli altri - si erano accampati illegalmente, dormendo all'addiaccio per mancanza di alloggi alternativi.

Poco dopo l'alba del 1° maggio, la polizia è intervenuta per smantellare l'accampamento. Secondo il governo quasi trecento uomini, molti dei quali giovanissimi, sono stati trasferiti da Mount Street a Citywest e Crooksling, sempre nella contea di Dublino. Sempre in tende, hanno continuato ad attendere i risultati delle loro richieste di asilo.

Questo era il terzo sgombero effettuato lungo la via, Mount Street, mentre scene simili si sono svolte pochi giorni dopo lungo il Grand Canal di Dublino.

In Irlanda l'opinione pubblica cambia idea sull'immigrazione

Secondo uno studio pubblicato a marzo dall'Istituto di ricerca economica e sociale (Esri), in generale l'atteggiamento degli irlandesi nei confronti dell'immigrazione rimane ampiamente positivo. I dati hanno mostrato che l'opinione pubblica è diventata più accogliente dal 2014, anche se da allora si è verificato un cambiamento di opinione.

Per quanto riguarda l'immigrazione dall'Unione europea, i sentimenti positivi sono diminuiti da un massimo del 92 per cento nell'agosto 2020 all'85 per cento del giugno 2023. Per quanto riguarda gli immigrati non comunitari, nello stesso periodo i sentimenti positivi sono rimasti relativamente stabili, ma sono diminuiti di 6 punti percentuali tra giugno e novembre 2023, attestandosi intorno al 65 per cento.

A ciò si aggiunge la scalata dell'immigrazione nell'agenda politica. Nel novembre 2023 il 14 per cento degli intervistati dall'Esri ha dichiarato che l'immigrazione è una delle due questioni più importanti per l'Irlanda, in aumento rispetto al 3 per cento del luglio 2022.

Perché la crescente frustrazione?

Quando si esaminano le cause dell'aumento della frustrazione nei confronti dell'immigrazione, molti esperti indicano innanzitutto un significativo aumento degli arrivi. Nei primi tre mesi di quest'anno 5.163 persone hanno fatto richiesta di protezione internazionale in Irlanda, con un aumento annuale del 72 per cento.

L'aumento degli arrivi

Questi dati confermano una tendenza di lungo periodo, con le domande annuali quintuplicate tra il 2019 e il 2023. Secondo il dipartimento di Giustizia, l'anno scorso le domande hanno riguardato principalmente migranti provenienti dalla Nigeria, seguiti da persone provenienti dall'Algeria e dall'Afghanistan.

I numeri degli arrivi sono ancora più drammatici se si tiene conto di coloro che fuggono dalla guerra in Ucraina, che vengono accolti attraverso un processo diverso. Tra il 4 marzo 2022 e il 4 febbraio 2024, 104.870 rifugiati ucraini sono arrivati in Irlanda in base alla direttiva sulla protezione temporanea.

La mancanza di risorse

Camilla Devitt, assistente alla cattedra di Sociologia del Trinity college di Dublino e specializzata in migrazione per motivi di lavoro, ha dichiarato a Euronews che la frustrazione per i richiedenti asilo è in parte dovuta alla mancanza di risorse.

"L'inadeguatezza degli investimenti nei servizi pubblici e la dipendenza dall'offerta privata di tali servizi sono una causa importante dell'aumento delle preoccupazioni dei cittadini nei confronti dei richiedenti asilo in Irlanda", ha dichiarato Devitt.

Nello specifico, la fornitura di alloggi è uno dei principali problemi che affliggono l'Irlanda, e lo è da molti anni. Durante il periodo di boom economico della Tigre celtica, l'Irlanda ha assistito a una rapida espansione dell'edilizia privata, grazie alla disponibilità delle banche a concedere ingenti prestiti. Dopo il crollo, però, lo Stato non ha investito nell'edilizia sociale, costringendo un numero maggiore di persone a ricorrere all'affitto.

La mancanza di offerta è ulteriormente aggravata dalle complesse normative urbanistiche e dal costo dei terreni e della manodopera, il che significa che possedere una casa - o anche cercare un immobile in affitto a prezzi accessibili - è diventato un sogno irrealizzabile per molti.

Secondo i dati più recenti dell'Ufficio statistico centrale, a marzo in Irlanda 13.866 tra adulti e bambini eramo ospitati in alloggi per senzatetto, con un aumento annuo del 16 per cento. Un rapporto governativo sull'edilizia abitativa diffuso all'inizio del mese ha rilevato che in Irlanda mancano fino a 256mila case. Dato il contesto, alcuni si chiedono se il Paese sia davvero in grado di aprire le braccia ai migranti.

Il sistema abitativo e quello sanitario sono al collasso

L'Irlanda è anche alle prese con un sistema sanitario che sta scricchiolando a causa dei limiti di capacità. "Ci sono stati alcuni importanti miglioramenti nel servizio sanitario", ha detto Gary Murphy, professore di Politica alla Dublin city university, "ma spesso si sente parlare di medici di base che non possono accettare nuovi pazienti, insieme a lunghi tempi di attesa nei pronto soccorso".

In un rapporto pubblicato dall'Ocse lo scorso anno si legge che il 2,6 per cento della popolazione irlandese ha dichiarato di avere esigenze mediche non soddisfatte, un dato superiore alla media dell'Unione europea.

Le lunghe liste d'attesa sono state il motivo principale per cui le persone non hanno ricevuto cure adeguate e le persone con il reddito più basso sono state le più colpite. Nonostante l'aumento degli investimenti nel settore, gli esperti sostengono che le carenze sono in ultima analisi legate all'aumento della domanda, con conseguente carenza di posti letto e personale medico.

Alla luce di queste difficoltà, ha spiegato Gary Murphy, si possono anche considerare le argomentazioni relative all'immigrazione sotto un'altra luce. Anche se l'aumento della popolazione potrebbe appesantire ulteriormente le strutture, "c'è un numero significativo di immigrati nel servizio sanitario che di fatto lo sostiene", ha dichiarato. "Non si può andare in nessun ospedale in Irlanda senza essere curati, e curati molto bene, da chi non è nato in Irlanda".

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Dei 29.573 medici abilitati all'esercizio della professione in Irlanda nel 2023, il 43,4 per cento ha conseguito la prima qualifica medica al di fuori del Paese. In ordine decrescente, Pakistan, Sudan e Regno Unito sono stati i primi tre Paesi in cui si sono formati questi medici stranieri. Un'analisi più ampia condotta da Goodbody stockbrokers mostra che oggi i cittadini non irlandesi costituiscono un quinto della forza lavoro del Paese.

Elezioni imminenti e ascesa dell'estrema destra

Nonostante le argomentazioni economiche a favore dell'immigrazione, negli ultimi mesi la conversazione sui confini irlandesi è diventata particolarmente spinosa. Ciò è dovuto in parte all'ascesa di attori estremisti, alcuni dei quali si sono già candidati a cariche politiche con un impianto anti-immigrazione. "Portateli via" o "L'Irlanda è piena" sono diventati slogan elettorali dell'estrema destra. In alcuni casi il risultato è che le legittime preoccupazioni per la politica migratoria del governo sono state mescolate all'ostilità razziale.

"Nel contesto del peggioramento della nostra crisi abitativa e dell'aumento del costo della vita, gli attori anti-immigrazione hanno strumentalizzato la questione migratoria nel rivolgersi alle comunità irlandesi svantaggiate e hanno promosso una pericolosa disinformazione", ha dichiarato Fiona Hurley, direttrice generale del Nasc, il Centro per i diritti dei migranti e dei rifugiati.

Questa tendenza è stata già osservata in altre Nazioni europee, ma la rapida ascesa di un politico di estrema destra e anti-immigrazione è ancora un territorio inesplorato per l'Irlanda. Alcuni spiegano questo fenomeno con la storia di migrazione dell'Irlanda e con la mancanza di una chiara distinzione tra destra e sinistra, come avviene in altri sistemi politici.

Il 7 giugno, quando gli irlandesi voteranno per le elezioni locali ed europee, gli analisti dubitano che i partiti di estrema destra raccoglieranno una percentuale significativa di voti. Tuttavia ciò non significa che queste voci anti-immigrazione non influenzeranno l'opinione pubblica.

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"Abbiamo bisogno di una leadership coraggiosa che dia priorità ad alloggi accessibili e a prezzi calmierati per tutte le fasce demografiche", ha dichiarato Fiona Hurley, oltre a "promuovere l'integrazione sociale attraverso finanziamenti mirati".

Euronews ha contattato l'Ufficio del primo ministro e il dipartimento di Giustizia irlandesi in relazione a questo articolo. Nessuno dei due è stato in grado di fornire un commento.

Video editor • Ines Trindade Pereira

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