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Quali sono le prospettive per l'economia europea nei prossimi anni?

In collaborazione con The European Commission
Quali sono le prospettive per l'economia europea nei prossimi anni?
Diritti d'autore euronews
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Di Fanny Gauret
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Dopo due anni di inflazione alle stelle, si prevede che le pressioni sui prezzi al consumo si attenuino grazie al calo dei prezzi dell'energia e all'azione della politica monetaria

Le prospettive economiche dell'Europa per i prossimi anni sono contrastanti. Dopo due anni di inflazione alle stelle, si prevede che le pressioni sui prezzi al consumo in Europa si attenuino grazie al calo dei prezzi dell'energia e all'azione della politica monetaria.

Quali sono le previsioni per l'inflazione oltre il 2023?

L'aspetto positivo è che l'inflazione dell'eurozona continua a scendere. Nell'ottobre 2023 si è attestata al 2,9%, rispetto al massimo del 10,6% di un anno fa, segnando il livello più basso dal luglio 2021.

Nel corso dell'ultimo anno il calo dell'inflazione è stato determinato principalmente dalla forte diminuzione dei prezzi dell'energia. Da allora il calo è diventato sempre più ampio in tutte le principali categorie di consumo, aldilà dell'energia e dei generi alimentari.

Si prevede che la stretta monetaria all'interno dell'economia europea continuerà a far scendere l'inflazione, ma a un ritmo più moderato, riflettendo l'attenuazione più lenta ma più ampia delle pressioni inflazionistiche nei settori dei prodotti alimentari, della manufattura e dei servizi.

Nel complesso si prevede che l'inflazione complessiva nella zona euro scenda dal 5,6% nel 2023 al 3,2% nel 2024 e al 2,2% nel 2025. Nell'Ue l'inflazione complessiva dovrebbe scendere dal 6,5% nel 2023 al 3,5% nel 2024 e al 2,4% nel 2025.

La crescita economica riprenderà?

Dopo una robusta crescita economica per la maggior parte del 2022, il pil reale si è contratto verso la fine dello scorso anno ed è cresciuto a malapena nei primi tre trimestri del 2023. Quest'anno l'inflazione elevata, anche se in calo, l'inasprimento della politica monetaria e la debolezza della domanda esterna hanno frenato la crescita in tutta l'Unione europea.

Secondo le previsioni d'autunno della Commissione europea, la crescita del pil per il 2023 dovrebbe scendere allo 0,6% sia nell'Ue che nell'area dell'euro, in calo dello 0,2% rispetto alle previsioni estive della Commissione. Tuttavia si prevede che l'attività economica acceleri nel 2024, grazie alla ripresa dei consumi, alla solidità del mercato del lavoro, alla crescita dei salari e all'allentamento dell'inflazione.

Inoltre si prevede un ulteriore aumento degli investimenti, sostenuti da bilanci aziendali complessivamente solidi e dallo strumento di ripresa e resilienza. Di conseguenza la crescita del pil dell'Ue dovrebbe salire all'1,3% nel 2024. Nella zona euro si prevede una crescita del pil leggermente inferiore, pari all'1,2%.

Per il 2025 si prevede una crescita dell'1,7% nell'Ue e dell'1,6% nell'area dell'euro, con l'attenuarsi delle pressioni inflazionistiche e della stretta monetaria.

I tassi di occupazione dell'Ue raggiungono i massimi storici

Il mercato del lavoro dell'Ue ha registrato una forte performance nella prima metà del 2023, nonostante il rallentamento della crescita economica. Nel secondo trimestre i tassi di attività e di occupazione nell'Ue hanno raggiunto il livello più alto mai registrato. A settembre il tasso di disoccupazione è stato del 6%, vicino al suo minimo storico.

In prospettiva le previsioni sull'occupazione sono rassicuranti. La crescita dell'occupazione nell'Ue è prevista all'1% nel 2023, per poi scendere allo 0,4% sia nel 2024 che nel 2025. Il tasso di disoccupazione dell'Ue dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile al 6% nel 2023 e nel 2024, per poi scendere leggermente al 5,9% nel 2025.

Quali sono le proiezioni per il deficit pubblico dell'Ue?

Il disavanzo pubblico dell'Ue è destinato a diminuire leggermente nel 2023, attestandosi al 3,2% del pil. Ciò è dovuto a una combinazione di fattori, tra cui la graduale eliminazione delle misure temporanee legate alla pandemia, la riduzione dei sussidi agli investimenti privati e la consistente riduzione delle misure legate all'energia a partire dal prossimo anno.

Il contenimento del sostegno fiscale discrezionale dovrebbe ridurre ulteriormente il deficit pubblico dell'Ue al 2,8% nel 2024 e al 2,7% nel 2025. Il rapporto debito/pil dell'Ue dovrebbe continuare a scendere nel 2023, attestandosi intorno all'83%. Nel 2024 e nel 2025 dovrebbe stabilizzarsi intorno al 79%.

I conflitti e i cambiamenti climatici peseranno sull'economia europea?

La guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente sono le incognite principali per le prospettive economiche dell'Europa. Finora l'impatto della guerra tra Israele e Hamas sui mercati energetici europei è stato contenuto, ma il rischio di interruzioni delle forniture energetiche e il conseguente impatto sui prezzi dell'energia rimane significativo.

Anche gli sviluppi economici dei principali partner commerciali dell'Ue, in particolare la Cina, potrebbero essere fonte di preoccupazione. Anche eventi meteorologici estremi come ondate di calore, incendi, siccità e inondazioni restano fattori da tenere in conto nelle analisi dell'economia europea.

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