Eurozona: inflazione ai minimi da due anni, ma la crisi morde ancora

In collaborazione con The European Commission
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Di Fanny Gauret
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In Belgio l'inflazione annuale è tra le più basse della zona euro. Il prezzo dell'energia, dei trasporti e di alcune materie prime si è stabilizzato negli ultimi mesi. Ma i prodotti alimentari e l'energia continuano a preoccupare clienti e imprese

Negli ultimi 12 mesi i cittadini europei hanno dovuto fare i conti con gli effetti dell'inflazione. Anche se le nubi si stanno diradando e l'inflazione è scesa sotto il 3%, la crescita rimane debole. Le imprese e i consumatori avvertono un calo dei prezzi? Come evolverà la crescita economica nei prossimi mesi?

Siamo andati in Belgio per saperne di più. Qui l'inflazione annuale è una delle più basse della zona euro. Negli ultimi mesi Il prezzo dell'energia, dei trasporti e di alcune materie prime si è stabilizzato. Ma i clienti di un negozio di frutta e verdura di Bruxelles non vedono vedono un calo dei prezzi dei prodotti.

"C'è stato un aumento di circa il 30% dei prezzi di frutta e verdura, soprattutto di prodotti popolari come banane, funghi e pomodori - dice il gestore del negozio -. In passato, frutta e verdura erano accessibili a tutti. Oggi c'è una significativa diminuzione della clientela a causa dell'aumento dei prezzi".

Nel 2023 in Europa i prezzi dei prodotti alimentari hanno continuato ad aumentare. In due anni, ad esempio, il prezzo delle uova è aumentato del 37%, quello delle patate del 53% e quello dell'olio d'oliva del 75%. Negli ultimi mesi però l'aumento dei prezzi è rallentato. Con la fine delle misure anti-inflazione dei Paesi europei, i prezzi si stabilizzeranno? Lo abbiamo chiesto al Commissario europeo Paolo Gentiloni.

"Secondo le nostre stime l'aumento dei salari recupererà il ritardo sull'inflazione - dice Gentiloni -. Naturalmente questo contribuirà ad aumentare potere d'acquisto. Questo farà crescere i consumi e l'aumento dei consumi è la premessa per far ripartire la crescita. Quindi c'è moderato ottimismo guardando al 2024".

L'inflazione continuerà a diminuire? "Questo dipende in gran parte da ciò che accade ai prezzi dell'energia - dice Gentiloni - ma per il momento continuerà a scendere a una velocità inferiore. Penso che questo sia molto buono per far riprendere la crescita, che è assolutamente necessaria".

Oltre al costo dell'energia, anche l'approvvigionamento energetico preoccupa le grandi industrie. Etex, una multinazionale con sede in Belgio, ha bisogno di grandi quantità di energia per produrre i suoi prodotti per l'edilizia. Con l'aumento dei costi dell'energia l'efficienza è fondamentale.

"Tutto ciò che ha a che fare con la riduzione dei consumi è ovviamente essenziale - dice Bernard Delvaux, amministratore delegato di Etex -. Nei nostri 160 stabilimenti abbiamo in programma di ridurre il consumo intrinseco, con investimenti in tecnologie più efficienti".

Nell'eurozona l'inflazione annua per l'energia è diminuita drasticamente, passando da +41,5% alla fine del 2022 a -11,2% alla fine del 2023. Etex, però, ha visto un aumento dei costi e una diminuzione della domanda a causa dell'aumento dei tassi di interesse. Le conseguenze sulla competitività europea preoccupano l'azienda.

"L'energia è due o tre volte più cara rispetto a due anni fa, molto più cara che negli Stati Uniti, molto più cara che in Cina, molto più cara che nel Maghreb - dice Delvaux -. Quindi perché non produrre in quei Paesi? E i salari, grazie all'inflazione o a causa dell'inflazione, sono ovviamente più alti. Produrre in Europa sta diventando sempre più costoso".

Dato che i prezzi dell'energia stanno scendendo, possiamo aspettarci prezzi più competitivi a breve? "I prezzi dell'energia dipendono da una combinazione di fattori, tutti molto incerti - dice Adel El Gammal, professore di geopolitica energetica -. L'Europa è ancora rifornita da gasdotti e gnl provenienti dalla Russia. Quindi un'interruzione totale potrebbe effettivamente rimettere sotto pressione i mercati. E poi, naturalmente, la crisi in Medio Oriente. È facile immaginare che un'estensione del conflitto e, ad esempio, una maggiore integrazione dell'Iran o dell'Arabia Saudita, potrebbe sconvolgere completamente la situazione".

Adel sottolinea anche che, secondo il Fondo Monetario Internazionale, quasi la metà dell'inflazione degli ultimi due anni è dovuta all'aumento dei margini delle grandi aziende, che hanno approfittato dell'aumento dei prezzi. Oggi si aspetta un aggiustamento. E anche se l'inflazione è diminuita, la situazione rimane delicata.

"È complicato tornare a un'inflazione sotto al 2% - dice El Gammal -. È un gioco di equilibri cercare di mantenere l'inflazione a tassi accettabili senza entrare in recessione. È chiaro che qui si affaccia lo spettro di una possibile stagflazione, che significa bassa crescita economica o declino economico con un alto livello di inflazione. Purtroppo è un rischio che dovremo affrontare nei prossimi trimestri".

Per finire abbiamo chiesto a Paolo Gentiloni se la crescita economica continuerà l'anno prossimo. "Quest'anno avremo una crescita vicina allo zero - dice il Commissario -. Per l'anno prossimo stimiamo un lieve rimbalzo della crescita, che si basa soprattutto sull'aumento dei consumi privati, ma anche su una condizione leggermente migliore per il commercio internazionale. Se questo sarà confermato dalla realtà, saremo in grado di evitare la recessione e di avere quello che chiamiamo un atterraggio morbido, nonostante l'inasprimento della politica monetaria. Questo sarebbe già di per sé un grande risultato".

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