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Libia, Onu: decine di corpi trovate in un'area di Tripoli controllata da una delle milizie della capitale

FILE: Un uomo cammina davanti a delle auto bruciate dopo gli scontri tra milizie pesantemente armate in seguito all'uccisione di un potente signore della guerra, a Tripoli, Libia, 15 maggio 2025.
FILE: Un uomo cammina davanti a delle auto bruciate dopo gli scontri tra milizie pesantemente armate in seguito all'uccisione di un potente signore della guerra, a Tripoli, Libia, 15 maggio 2025. Diritti d'autore  Yousef Murad/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Yousef Murad/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di Kieran Guilbert
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L'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto accesso ai siti controllati dall’Apparato di Supporto alla stabilità per documentare le esecuzioni extragiudiziali e le violazioni dei diritti umani nella capitale libica, in mano alle milizie armate, dopo le violenze di metà maggio

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Decine di cadaveri sono state ritrovate in strutture di detenzione a Tripoli, in Libia, in un'area della città controllata da una milizia armata, ha dichiarato mercoledì l'Onu, esprimendo preoccupazione per le "gravi violazioni dei diritti umani" commesse nel Paese, tra cui torture e sparizioni forzate.

L'ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) si è detto scioccato da tali scoperte nei siti di detenzione ufficiali e non gestiti dall’Apparato di Supporto alla Stabilizzazione (Ssa), una milizia il cui capo è stato ucciso un mese fa nella capitale libica.

Il comandante dell'Ssa, Abdel-Ghani al-Kikli, è stato ucciso in combattimenti con altre milizie armate di Tripoli, che hanno accusato diversi morti e l'evacuazione dei cittadini stranieri, tra cui un centinaio di italiani.

L'Ohchr ha dichiarato di avere ricevuto informazioni su 10 corpi carbonizzati trovati presso la sede dell'Ssa nel quartiere di Abu Salim, mentre altri 67 corpi sono stati scoperti in frigoriferi negli ospedali di Abu Salim e Al Khadra.

Il documento cita anche una fossa comune presso lo zoo di Tripoli, sotto controllo sempre dall'Ssa

"I nostri peggiori timori sono stati confermati: decine di corpi sono stati scoperti in questi siti, insieme a sospetti strumenti di tortura e di abuso e di potenziali prove di esecuzioni extragiudiziali", ha dichiarato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk in un comunicato.

L'identità dei cadaveri non è stata accertata e Türk ha invitato le autorità libiche a chiudere l'area per preservare le prove affermando che è necessario rendere conto delle uccisioni.

L'Alto commissario ha chiesto anche accesso per le Nazioni Unite ai siti individuati per documentare le violazioni dei diritti.

La milizia Ssa è affiliata al governo di unità nazionale di Tripoli

L'Ssa è un gruppo ombrello di milizie diventato uno dei gruppi più potenti della Libia occidentale, che ha una storia di atrocità durante il lungo conflitto nazionale.

È affiliato al Consiglio presidenziale che ha preso il potere nel 2021 con il governo di unità nazionale (Gun) di Abdulhamid Dbeibah in un processo sostenuto dalle Nazioni Unite.

Il defunto leader del gruppo, al-Kikli, noto come Gheniwa, è stato accusato da Amnesty International di crimini di guerra e altre violazioni dei diritti negli ultimi dieci anni.

Gli scontri del mese scorso a Tripoli sono stati l'ultimo episodio di violenza nel Paese nordafricano, in gran parte privo di leggi, che dal 2011 è sprofondato nel caos e nella divisione dopo il rovesciamento e l'uccisione di Muammar Gheddafi.

La Libia è divisa da allora tra amministrazioni rivali a est e a ovest, ciascuna sostenuta da gruppi armati e governi stranieri.

Attualmente, è governata dal governo di Dbeibah, riconosciuto a livello internazionale, a ovest in Tripolitania, e dall'amministrazione del primo ministro Ossama Hammad a est, in Cirenaica.

Risorse addizionali per questo articolo • AP

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