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Mar Baltico: la revisione dei confini marittimi, "provocazione deliberata" del Cremlino

I leader dei Paesi baltici rispondono alle provocazioni di Putin
I leader dei Paesi baltici rispondono alle provocazioni di Putin Diritti d'autore Jussi Nukari/Lehtikuva
Diritti d'autore Jussi Nukari/Lehtikuva
Di Isidoro PatalanoEuronews
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Il piano di revisione delle coordinate marittime nel Baltico ha provocato una reazione, seppur cauta, di Lituania, Estonia e Lettonia. I Paesi al confine con la Russia hanno definito la proposta del Cremlino come una "provocazione deliberata"

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La risposta dei leader della regione del Mar Baltico alla volontà del Cremlino di rivedere unilateralmente i confini marittimi al largo dell'exclave di Kaliningrad è stata cauta e hanno definito la proposta "una provocazione".

Il Ministero della Difesa russo mercoledì ha dichiarato di voler aggiornare le coordinate utilizzate per misurare la acque territoriali al largo della sua costa continentale e quella delle sue isole nel Mar Baltico. Secondo Mosca le linee territoriali sarebbero "troppodatate" in quanto si basano su ricerche effettuate nel ventesimo secolo e non aderenti alla contemporanea geografica dell'area.

Dalla bozza non è ancora chiaro se le modifiche proposte sposteranno il confine o si limiteranno soloa chiarirlo. Vladimir Putinintende rivedere le aree lungo il Promontorio della Vistola, la Penisola di Neringa e Cape Taran al confine con la Lituania.

Secondo il Ministero degli Esteri lituano le azioni della Russia sono una "provocazione deliberata e mirata, un escalation per intimidire i Paesi vicini e le loro società".

Mentre, il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis ha definito i piani della Russia un'operazione ibrida per diffondere incertezza sulle sue intenzioni nel Mar Baltico. Ha inoltre invitato la Nato ad assumere una posizione più dura quando si tratta di attacchi ibridi e ha dichiarato e che la risposta migliore sarebbe quella di sostenere l'Ucraina.

Il Ministro della Difesa estone Hanno Pevkur ha spiegato che il diritto internazionale non consente alla Russia di modificare unilateralmente i confini, ma ha anche sottolineato che la Russia non ha mai avuto problemi a violare gli accordi internazionali.

Pevkur ha anche avvertito che le persone dovrebbero stare attente alle informazioni provenienti dalla Russia, perché "normalmente si tratta o di fake news o di deliberate operazioni psicologiche”.

Anche dalla Lettonia, il ministro della Difesa Andris Spruds ha detto di considerare il piano del Cremlino come una "provocazione".

"Le provocazioni russe non sono una novità per gli Stati baltici. Reagire è importante, ma senza esagerare", ha affermato. “La Russia ci sta mettendo alla prova per vedere come reagiremo. Vogliono sapere cosa faremo. Non ci butteremo nel fuoco".

Spruds fatto da eco alle parole del suo omologo estone e ha chiesto ai cittadini di fare attenzione alle informazioni che arrivano da Mosca.

"Le informazioni che arrivano dalla Russia normalmente sono fake news o operazioni psicologiche deliberate
Andris Spruds
Ministro della Difesa della Lettonia

Alcune eazioni sono arrivate anche dai Paesi scandinavi. Il primo ministro svedese Ulf Kristersson ha detto che la Russia ha firmato una convenzione delle Nazioni Unite che regolamenta le modalità di tali cambiamenti. "Sia noi che la Finlandia presupponiamo che la Russia, che è parte firmataria di tale convenzione, sia all'altezza di tale responsabilità".

Se Mosca dovesse sfidare i confini, "la Russia violerebbe una convenzione delle Nazioni Unite e avrebbe tutto il mondo contro", ha dichiarato il ministro degli Esteri finlandese Elina Valtonen. Tuttavia, ha affermato che probabilmente si tratta di un atto di routine da parte della Russia e non di una provocazione.

Il presidente finlandese Alexander Stubb ha scritto su X che la Russia non è stata in contatto con la Finlandia sulla questione. "La Finlandia agisce come sempre: con calma e basandosi sui fatti".

Intanto l'agenzia di stampa statale russa Interfax ha citato una fonte diplomatico-militare secondo la quale fa sapere che la Federazione Russa non ha intenzione di rivedere le sue acque territoriali, le zone economiche e i confini nazionali nel Mar Baltico.

Gli esperti chiariscono che i trattati internazionali che definiscono i confini possono essere modificati solo con il mutuo consenso degli Stati - non unilateralmente - attraverso una lunga serie di negoziati che normalmente richiedono diversi anni.

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