Nell'incendio, innescato nei pressi della gigafactory di Tesla in Germania, la linea ad alta tensione nei pressi di Hartmannsdorf è stata danneggiata a tal punto che è venuta a mancare l'alimentazione elettrica
Inaugurata nel 2022, la gigafactory di Tesla vicino a Berlino aveva subito alimentato le proteste per l'impatto ambientale della struttura, realizzata in una zona boschiva del Brandeburgo, vicino alla capitale tedesca.
A meno di due anni dal taglio del nastro, arriva il "sabotaggio": un incendio divampato in seguito all'esplosione in una sottostazione della rete elettrica vicino alla fabbrica, avvenuta alle 4.40 del mattino.
Le fiamme hanno raggiunto un traliccio e le operazioni di spegnimento sono state ritardate per l'intervento degli artificieri. Accanto a un trasformatore, che ha preso fuoco, è stato infatti ritrovato un messaggio nel quale si avvertiva della presenza di ordigni esplosivi.
Interrotta la produzione nell'impianto Tesla dopo l'incendio
I lavoratori sono stati evacuati e l'attività produttiva interrotta. Nell'incendio, la linea ad alta tensione nei pressi di Hartmannsdorf è stata danneggiata a tal punto che è venuta a mancare l'alimentazione elettrica alle città circostanti, tra cui Grünheide, dove si trova lo stabilimento Tesla.
Il gruppo di militanti ambientalisti, denominato Vulkan, ha rivendicato l’azione. Non è la prima volta che gli attivisti tentano il sabotaggio dello stabilimento, che produce più di 250mila auto elettriche all’anno e che punta presto a raggiungere la soglia di 500mila.
Già nel 2021, il movimento era sospettato di aver dato alle fiamme la rete elettrica del cantiere Tesla.
"Tesla distrugge terra e risorse" dicono gli ambientalisti
La gigafactory europea è dunque nel mirino: "Tesla distrugge terra, risorse, annichilisce persone e manodopera" ha scritto nel suo messaggio il gruppo di ecoterroristi, che accusa Tesla - tra le altre cose - di inquinare le falde acquifere e di consumare ingenti quantità di acqua. Su X non si è fatta attendere la risposta del ceo di Tesla, Elon Musk: "Fermare la produzione di veicoli elettrici, anziché di veicoli a combustibili fossili, è decisamente stupido".
Sta di fatto che, da giorni, un centinaio di militanti per l'ambiente sta presidiando la foresta vicino allo stabilimento Tesla per contestare il piano di espansione dello stabilimento. Il progetto per ingrandire il sito produttivo è stato anche bocciato da una consultazione referendaria (non vincolante) lo scorso 21 febbraio. Il piano prevede l’abbattimento di circa 100 ettari di bosco.