Nonostante l'accordo annunciato tra Usa, Israele e Egitto, al valico di frontiera di Rafah nemmeno i palestinesi con passaporto straniero possono valicare il confine egiziano. "Anche una decina di italiani", dice il ministro Tajani. Sale la pressione internazionale sul Cairo per aprire la frontiera
La situazione al valico di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza - l'unica via di fuga non gestita dagli israeliani, bensì dagli egiziani - è sull’orlo del collasso.
Dopo i bombardamenti israeliani dei giorni scorsi, il confine è stato chiuso dall'Egitto e tutti i valichi sono stati bloccati.
Il corrispondente di Euronews Nebal Hajoo si trova vicino al confine tra Gaza e l'Egitto e ha parlato con palestinesi, che - pur in possesso di passaporti stranieri - sono bloccati.
La frontiera è chiusa e i passaporti stranieri non valgono niente.
E nonostante, sabato, un alto funzionario americano avesse riferito di un accordo tra Usa, Egitto e Israele per favorire l'evacuazione dei cittadini con doppio passaporto.
Racconta Nadia Baraka, cittadina palestinese e tedesca:
"Le mie figlie si sono accordate con il Ministero degli Esteri tedesco affinché io possa partire, ma non posso. Siamo venuti e abbiamo trovato tutto chiuso. Perché non ci fanno passare? Aiutateci almeno ad andarcene. Voglio solo partire".
Ibrahim Al-Qarinawi ha il passaporto svizzero:
"Sono venuto a Gaza per visitare la mia famiglia per due mesi, proprio nel momento sbagliato. È iniziata la guerra e siamo stati assediati. Questa guerra è molto crudele. Non c'è acqua, né elettricità né telefono né internet, nient'altro che morte e distruzione".
Raghda Abu Shaaban ha passaporto palestines e americano:
"Dopo aver visto la situazione a Gaza, le case distrutte e la gente che muore sotto le macerie, dico che Allah mi ha dato una nuova vita, perché sono riuscita ad arrivare qui. Voglio partire e tornare in America, ma lascerò il mio cuore qui. Niente ha più valore di un essere umano".
Tajani: "La priorità è riportare a casa tutti gli italiani"
"Sui corridoi umanitari "c'è una trattativa tra israeliani e egiziani", che temono infiltrazioni di "qualche terrorista di Hamas" tra i palestinesi che potrebbero entrare nel Paese.
"Io mi auguro, invece, che gli egiziani accettino quanto meno di fare uscire" cittadini di altre nazionalità , "tra cui una decina di italiani che erano nella Striscia di Gaza, che ora stanno vicino al confine, e che hanno la possibilità di poter uscire da Gaza e andare in Egitto, per poi ritornare in Italia".
Lo ha detto il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, nella registrazione del programma televisivo "Dritto e Rovescio".
"La priorità del governo" è di portare a casa tutti gli italiani che vogliono tornare, ha assicurato Tajani, ricordando che tutti quelli che si trovavano in Israele, oltre 1.100 persone non residenti, sono state riportate in Italia.
Pressione sull'Egitto
Sta aumentando la pressione della comunità internazionale sull'Egitto, affinché apra il valico di Rafah, soprattutto per consentire agli stranieri di uscire da Gaza.
E, allo stesso tempo, gli aiuti umanitari internazionali cominciano ad accumularsi vicino al confine, in attesa di poter entrare nella Striscia di Gaza.