Sudan: negoziati a Gedda per il cessate il fuoco, ma i combattimenti continuano

Il conflitto in Sudan
Il conflitto in Sudan Diritti d'autore Amr Nabil/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Amr Nabil/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

In Sudan si continua a sparare, circa 700 vittime sinora nel conflitto tra militari. Iniziati a Gedda i colloqui per il cessate il fuoco

PUBBLICITÀ

Le parti in guerra del Sudan hanno iniziato sabato i colloqui per consolidare un traballante cessate il fuoco.
Dopo tre settimane di feroci combattimenti, che hanno ucciso centinaia di persone e spinto il Paese africano sull'orlo del collasso, i rappresentanti dell'esercito sudanese e quelli delle forze paramilitari di Supporto Rapido si sono riuniti a Gedda sul Mar Rosso

I negoziati fanno parte di un'iniziativa diplomatica promossa da Arabia Saudita e Stati Uniti per fermare il conflitto, che ha trasformato Karthum e altre zone del Paese in un campo di battaglia.

Mohamed Ibrahim Mohamed, istruttore sanitario della Mezzaluna Rossa del Sudan, parla di una situazione drammatica e di un lavoro incessante da parte degli operatori umanitari: "Lavoriamo in tre turni durante il giorno e forniamo tutto ciò che possiamo, soccorso, farmaci, ambulanze, trasporto verso gli ospedali. E naturalmente i casi che dobbiamo affrontare sono molti".

Nella loro dichiarazione congiunta, l'Arabia Saudita e gli Stati Uniti hanno esortato entrambe le parti a "impegnarsi attivamente nel dialogo".

L'escalation di violenza ha costretto centinaia di migliaia di persone ad abbandonare le loro case.

Nel frattempo, a tre settimane dall'inizio del conflitto, gli scontri non sono cessati a Khartoum. La gente continua a convivere con il conflitto. Una residente nella zona ovest della capitale riferisce di aver visto del denso fumo nero nella sua strada dopo aver sentito diversi attacchi aerei.

L'ultima tregua, entrata in vigore giovedì 4 maggio, non ha retto, come le precedenti. 
Le Forze di Supporto Rapido e l'esercito regolare si accusano a vicenda di aver attaccato il convoglio dell'ambasciatore turco in Sudan.

Il conflitto, che sta entrando nella quarta settimana, ha causato sinora circa 700 morti, secondo l'ong Acled, che segue le vittime del conflitto.
Secondo le Nazioni Unite, ci sono stati anche 5.000 feriti, 335.000 sfollati e 115.000 rifugiati. 

Oltre alle vittime dirette, la guerra in Sudan ha aumentato la fame, un flagello che già colpisce un terzo dei 45 milioni di abitanti del Sudan.
Sempre secondo l'Onu, tra i 2 e i 2,5 milioni di persone in più potrebbero soffrire di malnutrizione acuta entro sei mesi se i combattimenti continueranno.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Sudan, ancora combattimenti e morti. Appello dell'Onu al cessate il fuoco immediato

Sudan, la crisi che interesserà ben presto l'Europa

Sudan, un anno di guerra: donatori a Parigi, Germania promette milioni di aiuti