Ucraina, morti e feriti a Sloviansk. Prigozhin chiede la fine della guerra

Attacco a Sloviansk, morti e feriti
Attacco a Sloviansk, morti e feriti Diritti d'autore Roman Chop/AP
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Di Gianluca Martucci
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Almeno otto le persone che hanno perso la vita nella città dell'Oblast di Donetsk. A Bakhmut si restringe sempre più lo spazio della resistenza ucraina

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Il bilancio di almeno otto morti e ventuno feriti dell'ultimo bombardamento che ha colpito alcune aree residenziali nella città ucraina di Sloviansk, nell'Oblast di Donetsk, stroncano in via definitiva le speranze di una tregua attesa per la Pasqua ortodossa di domenica 16 aprile.

Il governatore della regione, Pavlo Kyrylenko, ha dichiarato alla televisione ucraina che i missili russi S-300 hanno colpito "non meno di sette punti". La località dista 45 chilometri a Nord-Ovest di Bakhmut, la città fortezza dove si combatte la battaglia più logorante dall'inizio del conflitto. Le squadre di soccorso sono alla ricerca delle vittime tra le macerie.

Nei giorni in cui si attendeva un cessate il fuoco il servizio di sicurezza ucraino ha lanciato un avvertimento ai milioni di persone che nel Paese celebrano la Pasqua ortodossa questo fine settimana. Le autorità hanno chiesto ai cittadini di "limitare la partecipazione a eventi di massa" e di evitare di soffermarsi "inutilmente" nei luoghi di culto durante la tradizionale benedizione del cesto pasquale.

Nuova mobilitazione?

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha firmato una legge che consente alle autorità di contattare i soldati di leva e i riservisti da chiamare alle armi per la guerra in Ucraina anche via posta elettronica. Ora i documenti non dovranno più essere consegnati di persona e questo potrebbe evitare gli inconvenienti tecnici e le lungaggini burocratiche, oltre che le fughe all'estero, di migliaia di persone convocate negli scorsi mesi. In Russia si teme una nuova ondata di mobilitazione, ma il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha annunciato che le nuove disposizioni sono volte solo a sanare gli errori della mobilitazione parziale annunciata a settembre 2022.

Il fondatore dell'esercito di mercenari del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha scritto in documento che afferma che "l'opzione ideale" per la Russia sarebbe l'interruzione della fase attiva della guerra e il consolidamento del controllo dei territori occupati. 

"L'opzione ideale sarebbe annunciare la fine del conflitto, informare tutti che la Russia ha raggiunto i risultati pianificati", ha scritto Prigozhin, che ha suggerito all'esercito di "stabilirsi saldamente e trincerarsi" nei territori conquistati. Secondo il magnate, la Russia "non può accettare alcun compromesso" con l'Ucraina. L'impossibilità di sconfiggere definitivamente le forze armate ucraine "in una lotta leale", dovrebbe spingere la Russia a prendere tempo per "costruire i muscoli", ha continuato.

A Bakhmut intanto le truppe di Kiev cercano di difendere le zone a Ovest della città ora che il coordinamento tra il gruppo Wagner e il ministero della Difesa sembra essere migliorato.

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