Gli assaltatori di al Shabaab sono stati tutti uccisi dopo 30 ore di assedio
Il primo ministro somalo, Hamza Abdi Barre, promette tolleranza zero verso al Shabaab, il gruppo terrorista di matrice islamica che ha assaltato venerdì un hotel di Mogadiscio. Dopo 30 ore l'hotel è stato liberato dalle forze somale con l'uccisione di tutti gli assalitori. Il bilancio è di 21 morti e 117 feriti. Mentre un centinaio sono le persone salvate, tra cui alcuni bambini.
"Nessuno sfuggirà alle sue responsabilità, anche all'interno del governo. Chiunque abbia trascurato i suoi compiti sarà ritenuto responsabile", ha detto domenica sera Hamza Abdi Barre, dopo aver visitato i feriti dell'attacco in un ospedale di Mogadiscio.
"Se la loro intenzione è di scoraggiare il popolo somalo, questo non accadrà mai. La lotta è già iniziata", ha detto.
Gli islamisti radicali di al Shabaab, gruppo legato ad al Qaida, da 15 anni combattono contro il governo somalo per imporre una versione rigida della legge islamica. Sono stati cacciati dalle principali città della Somalia, inclusa Mogadiscio, nel 2011, ma rimangono in vaste aree rurali.
Quello di venerdì è l'attacco più sanguinoso dall'elezione di metà maggio del presidente Hassan Sheikh Mohamoud e dall'insediamento del governo all'inizio di agosto.
Un ex estremista ora ministro
Uno dei fondatori ed ex comandante del movimento al Shabaab, ora ministro degli Affari religiosi, Muktar Robow, alias Abu Mansour, ha condannato l'attacco e ha invitato i combattenti ad abbandonare la lotta.
"Coloro che vi mandano a fare questo, ne conosco molti che hanno i loro figli all'Università di Mogadiscio e non li manderebbero a fare questo lavoro... Quindi vi invito a stare attenti e a pentirvi" ha continuato.
Gli alleati della Somalia, inclusi Stati Uniti, Regno Unito e Turchia, nonché le Nazioni Unite, hanno condannato fermamente l'attacco.
La delegazione dell'Unione Europea nel paese ha ribadito il suo sostegno al governo somalo “nel suo obiettivo di assicurare pace e stabilità”.