Madrid è in “stato di allarme”. Nuovo parziale confinamento per contenere il Covid-19

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Di Debora Gandini
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Madrid è in “stato di allarme”. Il governo ha reintrodotto un nuovo parziale confinamento della regione per contenere il Covid-19. Le misure erano state annullate dal Tribunale di giustizia. Ora sono di nuovo in vigore per circa 5 milioni di spagnoli

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A Madrid è "stato di allarme". Una decisione presa dal governo di Pedro Sánchez per contenere l’epidemia e l’impennata di contagi nella regione. Una misura riconosciuta dalla Costituzione spagnola e che permette al governo – sia centrale che regionale, a seconda di chi lo attiva – di limitare alcune libertà fondamentali in situazioni di particolare emergenza.

La nuova misura è stata stata presa durante un Consiglio dei ministri straordinario, convocato per cercare di risolvere una complicata disputa con la comunità autonoma di Madrid, la regione spagnola più colpita dal coronavirus, e governata dalla presidente Isabel Díaz Ayuso, del Partito Popolare, il principale partito di centrodestra e di opposizione del paese.

La regione di Madrid confinata

In questo caso il governo potrà reintrodurre le restrizioni precedentemente adottate per la regione della capitale spagnola ma di fatto annullate da una sentenza del Tribunale superiore di giustizia. Il giudice aveva infatti stabilito che l’esecutivo non ha le competenze per imporre ulteriori restrizioni che colpiscono i diritti fondamentali e la libertà di movimento.

Le nuove misure di restrizione

Le nuove misure prevedono un parziale confinamento di di Madrid e di altre nove città della comunità autonoma, dalle quali non sarà più possibile entrare e uscire se non per motivi essenziali (lavoro, scuola e salute. Una misura che riguarda circa cinque milioni di spagnoli. Niente assembramenti di oltre 6 persone, riduzione della capienza di negozi e locali, chiusura anticipata di bar e ristoranti alle 23, e limitazione del partecipanti alle funzioni religiose. Lo “stato di allarme” durerà quindici giorni, poi per essere prolungato dovrà essere approvato dal parlamento nazionale.

L’urgenza per il Governo centrale era assoluta: si vuole impedire che la sospensione del confinamento avvenuta giovedì porti migliaia di madrileni a spostarsi verso altre zone, anche in vista del Ponte del 12 ottobre, festa nazionale spagnola. Il virus già circola in Spagna con un tasso molto elevato, e con queste misure si speri di evitare che circoli ulteriormente. Al momento la zona di Madrid è la regione europea più colpita dalla “seconda ondata” di contagi. 

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