Covid-19, Spagna: restrizioni alla mobilità ma non per tutti, è protesta

Non lo negano - il Covid esiste e lo sanno - ma leggono nelle restrizioni alla mobilità un trattamento iniquo, che colpisce quasi esclusivamente i territori a sud della Comunità di Madrid.
Da questo lunedì 850.000 persone in 37 aree sanitarie saranno interessate dalle nuove misure, che includono il coprifuoco per i negozi e i bar, la capacità limitata, la chiusura di parchi e giardini, il divieto di entrare o uscire dai quartieri confinati, a meno che non vi siano motivi giustificati. Più di 200 agenti garantiranno il rispetto delle regole.
Un pacchetto di misure sbilanciato, secondo le migliaia di manifestanti scesi in piazza contro i provvedimenti, che esentano il centro della Capitale. Le nuove restrizioni sono state adottate da Isabel Díaz Ayuso, presidente della Comunità di Madrid, definita segregazionista dai dimostranti.
Il sud della Comunità di Madrid è, in generale, una zona più umile: i suoi residenti hanno un reddito medio più basso, così come un maggior numero di elettori di una sinistra che accusa Ayuso, in quota Popolari, di aver creato delle sacche di segregazione.
La presidente sostiene che le limitazioni sono state semplicemente imposte alle zone più colpite. Ayuso incontrerà nelle prossime ore il premier, Pedro Sánchez. Un incontro atteso da tempo, attraverso il quale i governi regionale e centrale si propongono di coordinare una serie di misure per arginare il grande aumento di contagi.