Banlieu di Parigi: smantellato il "deposito umano" di Aubervilliers, trasferiti 1500 migranti

Non c'è pace per i migranti di Aubervilliers.
E neppure per i residenti della città (86mila abitanti) che si trova nel dipartimento Seine-Saint-Denis.
"Deposito umano" a cielo aperto
Il grande campo sistemato in riva ad un canale, vero e proprio "deposito umano" a cielo aperto, nella periferia della regione di Parigi, è stato nuovamente smantellato questo mercoledi mattina.
Negli ultimi mesi vi si erano istallate circa 1500 persone, per la maggior parte uomini soli originari del Corno d'Africa (Eritrea, Etiopia, Somalia) e dell'Afghanistan.
Circa 400 tra agenti e militari hanno partecipato all'operazione di evacuazione, sotto gli occhi del Prefetto di Parigi.
La banlieu e i problemi non risolti
I migranti sono stati trasferiti, con diversi autobus, in alcuni centri di accoglienza della regione Île-de-France.
Un trasferimento che risolve il problema dell'ordine pubblico - il campo era situato in una zona di suolo pubblico e piuttosto pericolosa, vicino ad un canale -, ma non risolve realmente il problema dei migranti, tantissimi, presenti nella periferia della capitale francese.
Situato nella banlieu nord di Parigi, il campo di Aubervilliers era ormai composto da circa 800 tende, dove i migranti si erano sistemati da tempo dopo essere stati evacuati in precedenza da altri campi.
Smantellamenti senza fine
Le operazioni di smantellamento di questo tipo si sono moltiplicate negli ultimi cinque anni in Francia, in particolare proprio alle porte di Parigi e nella zona di Calais, di fronte alla Canale della Manica, dove fino a poco tempo esisteva un campo tristemente conosciuto come la "Giungla".