Covid-19: anche gli USA sono favorevoli a estendere test e tamponi

La via dei tamponi
Anche negli USA, estendere a tappeto i tamponi sembra la via intrapresa per poter innescare con una certa sicurezza la fase 2.
Di fronte a oltre 41 mila mortie a oltre 750 mila casi di contagio, il presidente Trump attiva anche il Defence Production Act e dichiara: "Siamo vicini a finalizzare una seconda partnership per la produzione di oltre 10 milioni di tamponi aggiuntivi al mese e in questo senso attiviamo il Defence production Act per aumentare la produzione di tamponi in un'altra struttura statunitense portandoli a oltre 20 milioni in più al mese ".
Il Defence production act per tamponi e ventilatori
E'la seconda volta dall'inizio della crisi che Trump invoca il Defence production act (Dpa), una legge risalente alla Guerra di Corea che permette il controllo delle industrie necessarie alla difesa del Paese. Il ricorso alla legge permette alle autorità di gestire le operazioni di aziende private, la prima volta era stato autorizzato, dopo qualche incertezza iniziale preferendo all'inizio la strada della collaborazione, da un ordine esecutivo verso la metà di marzo e si rivolgeva a General Motors cui la Casa Bianca chiedeva di accelerare la produzione di ventilatori polmonari.
I governatori degli Stati USA
E tra le maggiori richieste alla Casa Bianca di molti governatori degli Stati USA quella di aumentare la produzione di materiale medico per gestire l'infezione. Una richiesta esplicita in questo senso è arrivata dalla governatrice del Michigan, Gretchen Whitmer che ha rivolto direttamente la richiesta alla Casa Bianca per attivare il Dpa precisando che lo Stato potrebbe fare tre volte tanto i test fatti finora se solo avesse a disposizione i materiali base.
E Intanto a New York le cifre dei morti e dei contagi sono incoraggianti, anche se restano alte. Nelle ultime 24 ore sono stati oltre 500 i morti per covid-19 nella sola NY city.
Il governatore Andrew Cuomo procede con cautela, sa che la gente è esasperata dal lockdown ma al momento non c'è alternativa alle misure di distanziamento sociale e di chiusura: "Abbiamo dimostrato che possiamo controllare la bestia: chiudendo tutto abbiamo rallentato il tasso dei contagi. Ma la bestia deve ancora rimanere sotto controllo: dobbiamo ancora impegnarci a tenere sotto controllo infezione. Dato che ora tutti abbiamo voglia di riprendere la vita normale. Ma ancora non è finita".
E tra i newyorchesi si registra un moderato ottimismo. Anche qui, cautela e vigilanza restano comunque prioritarie.