Dresda ricorda senza strumentalizzare la storia

A 75° anni dal più letale bombardamento di Dresda, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e il borgomastro della città hanno messo in guardia contro la strumentalizzazione della storia. Il sindaco Dirk Hilbert ha invitato i suoi concittadini a non incentivare i cattivi ricordi. E lo ha detto a chiare note: "Possiamo celebrare questo giorno di lutto con dignità solo se ci teniamo mano nella mano per garantire che Dresda non venga distrutta di nuovo. Il bombardamento della nostra città inizia quando le persone sono ostili agli altri a causa del colore della loro pelle, della loro religione, del loro sesso o del loro stile di vita".
"Non si può ricordare con rabbia"
Steinmeier ha chiesto che il ricordo si concentri sulle sofferenze delle vittime e delle loro famiglie. La storia dei bombardamenti anglo-americani è stata troppo spesso manipolata ideologicamente e lo è ancora di più nella Germania che vede la destra estrema incassare consensi. "Voglio dire chiaramente - ha ammesso il presidente tedesco - che chi oggi compensa ancora i morti di Dresda con i morti di Auschwitz, chi cerca di smentire i torti della Germania, chi falsifica i fatti storici ostentando una conoscenza migliore, vedrà che noi democratici ci opporremo e lo smentiremo in modo forte e deciso!"
Il rogo di Dresda
Tra il 13 e il 14 febbraio del 1945 Dresda venne rasa al suolo da 800 bombardieri britannici che scaricarono migliaia di tonnellate di bombe. Nelle ore successive un secondo raid delle fortezze volanti statunitensi assestò il colpo di grazia. Gli aerei inglesi scaricarono circa 1.500 tonnellate di bombe esplosive e 1.200 tonnellate di bombe incendiarie. Il giorno dopo la città fu attaccata dai B-17 americani che in quattro raid la colpirono con altre tonnellate di bombe. Gli attacchi proseguirono anche successivamente. Grazie al suicidio militare e politico che Hitler volle infliggere fino in fondo al suo popolo anche a Dresda perirono decine di migliaia di persone in pochi giorni.