NewsletterNewslettersEventsEventiPodcasts
Loader
Seguiteci
PUBBLICITÀ

Barcellona, la stretta del sindaco Collboni contro gli affitti brevi di Airbnb e il turismo di massa

Proteste contro i turisti a Barcellona
Proteste contro i turisti a Barcellona Diritti d'autore Emilio Morenatti/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Emilio Morenatti/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Di Euronews
Pubblicato il
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Dopo le manifestazioni che hanno visto migliaia di abitanti di Barcellona scendere in piazza contro il turismo di massa a partire da inizio luglio, il sindaco socialista Jaume Collboni ha annunciato che dal 2028 le licenze degli appartamenti per turisti non verranno rinnovate

PUBBLICITÀ

Passeggiando sulla spiaggia della Barceloneta, la maggior parte delle persone che si possono incontrare sono turisti che hanno scelto la città catalana come meta delle loro vacanze. Nel 2023, la provincia di Barcellona, con 5,5 milioni di abitanti, ha ricevuto 26 milioni di turisti. L'impatto economico diretto è stato di quasi 13 miliardi di euro.

Gli abitanti della città sono stanchi del sovraffollamento turistico e sono contrari alla dipendenza dell'economia locale dal turismo di massa, ma al momento pare difficile rinunciare alle entrate che ne derivano.

Lo scorso sabato 6 luglio, migliaia di persone hanno riempito le strade di Barcellona per manifestare contro il turismo di massa, al grido di «turisti, andate a casa!».

La manifestazione è stata organizzata da oltre cento associazioni e guidata dall’Assemblea de Barris pel Decreixement Turístic, Assemblea dei quartieri per la decrescita turistica, che da anni chiede un ripensamento del modello turistico in chiave più sostenibile per la città e per i suoi abitanti.

Il sindaco Collboni: dal 2028 le licenze non verranno rinnovate

Alla protesta è seguita la decisione del sindaco di Barcellona, Jaume Collboni, di porre fine all'affitto di appartamenti turistici entro l'inizio del 2029. L'annuncio, durante una conferenza stampa, prevede di eliminare i diecimila appartamenti riservati agli affitti a breve termine per facilitare l'accesso all'alloggio ai suoi residenti.

Le 10.101 licenze per appartamenti turistici attualmente valide, in scadenza a novembre del 2028, non saranno rinnovate. Per attuare questa misura, Barcellona ricorrerà a un decreto approvato l'anno scorso dal parlamento regionale della Catalogna, il quale regola il numero di immobili con licenza d'uso turistico nelle città in cui la pressione immobiliare è maggiore.

"La città non può permettere che un numero così elevato di appartamenti venga utilizzato per attività turistiche in un momento in cui la difficoltà di accesso agli alloggi e gli effetti negativi del sovraffollamento sono evidenti" ha dichiarato in un comunicato il consiglio comunale.

Secondo il sindaco socialista, negli ultimi dieci anni gli affitti a Barcellona sono aumentati del 68 per cento, mentre i prezzi degli immobili in vendita sono saliti quasi del 40 per cento. L’accesso alla casa è diventato un fattore di disuguaglianza, in particolare per i giovani.

La ministra spagnola dell’edilizia abitativa Isabel Rodriguez ha detto di sostenere la decisione, mentre alcuni consiglieri di sinistra hanno affermato che il 2028 è una data troppo lontana data l'attualità del problema.

Il 21 luglio, Jaume Collboni ha annunciato a El País che sta valutando anche un aumento della tassa turistica per i crocieristi che visitano Barcellona per meno di dodici ore. Attualmente la tassa ammonta a 7 euro giornalieri.

Il settore non accoglie positivamente l'iniziativa di Collboni

L'Airbnb locale non ha commentato l’iniziativa. Al contrario, l’associazione di appartamenti turistici di Barcellona Apartur si è espressa in modo sfavorevole. “Collboni sta facendo un grosso sbaglio che porterà maggiore povertà e disoccupazione”, ha scritto in una nota. Secondo l'associazione, questi alloggi rappresentano solo lo 0,77 per cento di quelli presenti in città e la misura potrebbe far scomparire il 40 per cento del turismo locale.

"In estate, tutti sanno che a Barcellona la clientela locale scompare a causa del caldo e delle persone che vanno via dalla città. I turisti rappresentano il 50 per cento della nostra clientela" sostiene Marc, gestore di un ristorante.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Portogallo, come gestire il turismo di massa: fa bene all'economia ma non ai residenti

Spagna: i cittadini di Barcellona si uniscono per fermare i borseggiatori

Affitti brevi, "l'Ue può fare poco, ma è apprezzabile il focus su trasparenza e crisi abitativa"