Le autorità sanitarie hanno messo in quarantena 25 persone e lanciato nuove linee guida per prevenire il contagio. È il secondo caso mortale nel Paese dal 2008
Un uomo di 72 anni, allevatore nella zona di Larissa, in Grecia, è deceduto dopo essere stato infettato da una zecca portatrice della febbre emorragica Congo-Crimea. Il paziente era stato ricoverato nell’ospedale della città, dove la malattia è stata successivamente trasmessa anche a un medico che lo aveva in cura. Quest’ultimo è stato immediatamente isolato nel reparto malattie infettive, le sue condizioni, al momento, risultano stabili e in miglioramento.
A seguito del contagio, 25 persone sono state poste in quarantena, tra contatti stretti del paziente e personale sanitario. Nessuno di loro ha sviluppato sintomi, ma dieci fanno parte di gruppi considerati a rischio. Intanto, un’équipe dell’Eody (Organizzazione Nazionale della Sanità Pubblica) ha raccolto campioni biologici e 15 zecche nella zona interessata, ora in fase di analisi di laboratorio. Si tratta del secondo caso mortale legato a questa febbre in Grecia, dopo quello registrato nel 2008.
Le raccomandazioni dell’Eody contro le punture di zecca
A seguito del caso, l’Eody ha diffuso nuove linee guida per la prevenzione della malattia, sottolineando che la maggior parte delle zecche non è infetta, ma che è comunque importante adottare comportamenti protettivi, in particolare per le persone esposte in aree rurali o boschive. Tra le raccomandazioni principali:
Evitare ambienti favorevoli alle zecche, come prati, boschi e zone con vegetazione fitta.
Se si frequentano queste aree, è preferibile camminare al centro dei sentieri e indossare indumenti protettivi: pantaloni lunghi infilati nei calzini, camicie a maniche lunghe, guanti e scarpe chiuse.
Utilizzare repellenti per insetti sulla pelle e sugli abiti.
Dopo l’attività all’aperto, è bene fare subito una doccia, cambiare i vestiti e controllare il corpo alla ricerca di eventuali zecche.
Se si trova una zecca sulla pelle, non bisogna rimuoverla a mani nude, ma usare pinzette specifiche. In caso di dubbio, è consigliabile rivolgersi a un medico.
L’Eody ricorda anche l’importanza della profilassi sugli animali da allevamento e domestici, con trattamenti regolari contro le zecche secondo le indicazioni veterinarie, e raccomanda di evitare il contatto diretto con sangue o tessuti animali, soprattutto durante le attività di macellazione.
Prevenzione nei contatti umani
Poiché la febbre emorragica Congo-Crimea può anche essere trasmessa da uomo a uomo, l’Eody invita ad evitare contatti stretti con casi sospetti o confermati, soprattutto in ambito sanitario. Gli operatori devono indossare dispositivi di protezione, seguire rigorosamente le misure di igiene, e lavarsi frequentemente le mani dopo ogni contatto con i pazienti.
Le misure d’emergenza attivate
In seguito al caso confermato, l’Eody ha adottato un piano d’intervento che include:
Tracciamento e monitoraggio dei contatti familiari e ospedalieri.
Informazione ai sanitari per individuare rapidamente nuovi casi sospetti.
Campagne informative per i gruppi a rischio e la popolazione locale.
Raccolta di campioni da animali e zecche per individuare la presenza del virus.
Fumigazioni mirate nelle aree colpite.
Avvio di uno studio siero-epidemiologico nella popolazione locale.
Misure veterinarie di prevenzione e controllo negli allevamenti.