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Mosca disdice accordi di difesa decennali con Portogallo, Francia e Canada

Mikhail Mishustin, primo ministro russo
Mikhail Mishustin, primo ministro russo Diritti d'autore  Alexander Miridonov, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP
Diritti d'autore Alexander Miridonov, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP
Di Euronews
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La Russia ha deciso di annullare tre accordi di cooperazione in materia di difesa firmati tra il 1989 e il 2000 con Portogallo, Canada e Francia. Le posizioni di Mosca sono sempre più distanti rispetto ai Paesi occidentali

Il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha emesso venerdì un decreto che mette fine a diversi accordi di Difesa firmati tra il 1989 e il 2000. La notizia è stata confermata dalle agenzie di stampa Tass e Lusa.

Secondo il governo di Mosca, tre accordi di cooperazione nel settore della difesa firmati tra il 1989 e il 2000 con il Portogallo, il Canada e la Francia non hanno rilevanza strategica nel contesto attuale e sono stati pertanto rescissi simultaneamente, senza prendere in considerazione possibili sostituzioni o meccanismi di cooperazione alternativi.

"I seguenti accordi saranno rescissi: l'Accordo tra il Governo dell'URSS e il Governo del Canada sulle visite militari, firmato a Mosca il 20 novembre 1989; l'Accordo tra il Governo della Federazione Russa e il Governo della Repubblica Francese sulla cooperazione nel campo della difesa, firmato a Mosca il 4 febbraio 1994; e l'Accordo tra il Governo della Federazione Russa e il Governo della Repubblica Portoghese sulla cooperazione nel campo militare, firmato a Mosca il 4 agosto 2000", si legge nel decreto governativo.

Il ministero degli Esteri russo deve ora notificare formalmente la decisione a Portogallo, Canada e Francia, al fine di portare a termine la procedura diplomatica corrispondente e chiudere definitivamente gli accordi.

I precedenti accordi annullati da Mosca

La revoca dei patti riflette la crescente distanza della Russia dall'Occidente in termini di sicurezza e cooperazione tecnica.

A luglio, il primo ministro russo Mikhail Mishustin aveva già annullato un accordo di cooperazione tecnico-militare con la Germania, accusando Berlino di perseguire una "politica apertamente ostile" e una "posizione militarista sempre più aggressiva".

Ora è la volta di Portogallo e Francia, che sostengono un piano presentato dalla Commissione europea per convogliare a Kiev i proventi di circa 235 miliardi di euro di beni russi congelati nell'Unione europea.

L'Ucraina ha fatto affidamento sugli aiuti finanziari e in armi degli alleati occidentali da quando la Russia ha invaso il Paese il 24 febbraio 2022.

L'offensiva militare russa sul territorio ucraino ha gettato l'Europa in quella che è considerata la più grave crisi di sicurezza dalla Seconda guerra mondiale.

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