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Applausi scroscianti e critiche feroci per il debutto della Bohème versione ridotta

La Bohème a Perugia
La Bohème a Perugia Diritti d'autore Fotografia di Claudia Ioan © 2024 per Fondazione Perugia
Diritti d'autore Fotografia di Claudia Ioan © 2024 per Fondazione Perugia
Di Stefania De Michele
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La versione ridotta della Bohème è andata in scena per la prima volta a Perugia: dura novanta minuti anziché due ore e quaranta. Il format è un'idea del tenore, Gianluca Terranova, che interpreta anche il ruolo maschile principale di Rodolfo

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Giacomo Puccini aveva 38 anni quando il sipario si è alzato per la prima volta sulla sua Bohème al Teatro Regio di Torino nel 1896. Da allora, grazie al talento di quel "Millennial" d'altri tempi, è ancora un successo planetario. Nel centenario della morte del suo autore, La Bohème è tuttora un capolavoro immortale, che vuole continuare a stupire e a parlare anche ai più giovani.

L'Opera per TikTokers

Sono loro, i nativi digitali, i ragazzi della Gen Z, il target della nuova versione corta della Bohème. L'opera è stata accorciata di un'ora per sopperire alla ridotta capacità di attenzione della generazione TikTok.

La versione ridotta ha debuttato sulle scene del Teatro Morlacchi di Perugia per l'edizione numero 79 della Sagra Musicale Umbra con l’Orchestra da Camera di Perugia diretta dal maestro Enrico Bronzi: dura quanto una partita di calcio senza supplementari, soli novanta minuti rispetto alle due ore e quaranta dei quattro atti integrali. Meno tempi morti, più ritmo.

A fare il copy paste del capolavoro di Puccini è Gianluca Terranova, tenore molto apprezzato che ha calcato le scene dei più grandi teatri di Opera, dal Teatro alla Scala di Milano al Covent Garden di Londra. Terranova interpreta anche il ruolo maschile principale di Rodolfo. "Un modo per avvicinare i fruitori di TikTok alla lirica" dice Terranova.

"I tagli sono stati fatti ai fini della narrazione. I pezzi che sono stati 'sacrificati' sono soprattutto quelli dove c'è il coro, perché l'Opera in versione corta deve anche essere sostenibile in relazione ai costi - spiega Terranova - abbiamo portato in scena un racconto dell'opera, per invogliare un pubblico magari distratto. Penso magari ai giovani che stanno sui social. Così possiamo dire loro: 'Ehi, ragazzi qua abbiamo qualcosa di meraviglioso, che dovete assolutamente conoscere'".

Adesso i puristi inorridiranno perché ho già delle versioni pronte da venti minuti. E sto lavorando su quelle social da tre minuti: è come un mega trailer, una promozione dell'Opera. Adesso la facciamo in teatro e dura un'ora e mezza
Gianluca Terranova
tenore

L'altro espediente riguarda la narrazione affidata a uno dei personaggi della Bohème, Musetta, una delle protagoniste femminili, che dopo trent'anni - quindi da cinquantenne - si ricorda di quello che ha vissuto e ce lo racconta.

La polemica con i critici

Nel centenario della morte di Puccini e a meno di un anno del riconoscimento del canto lirico come patrimonio immateriale dell'umanità, l'esperimento di Perugia solleva più di una critica. "Il capolavoro di Puccini non si tocca", dicono i puristi dell'Opera.

Io sono musicista, io non tocco nessuna nota. Io faccio un servizio di promozione all'Opera lirica che dovrebbero fare loro (i puristi, ndr), anziché reputare gli altri tutti analfabeti
Gianluca Terranova
tenore

"Puccini non ha scritto l'opera per i puristi, ha scritto la Bohème per commuovere tutti, la donna di servizio, il contadino e il farmacista, e anche colui che magari non va a vedere l'Opera perché si annoia e la reputa troppo lunga".

Alla fine dei 90 minuti, in un teatro tutto esaurito, la Bohème short (regia di Gianluca Terranova, direzione di Enrico Bronzi, installazione artistica di Giacomo Cossio) ha incassato applausi scroscianti. I giovani, e non solo, hanno gradito. L'opera di Puccini sarà in replica il 17 e 18 settembre nei teatri di Orvieto e Todi.

La trama della Bohème

La Bohème versione integrale è un'opera in quattro "quadri" di Giacomo Puccini su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica. La storia è ispirata al romanzo di Henri Murger Scene della vita di Bohème.

In una soffitta del Quartiere Latino di Parigi si ritrova un gruppo di giovani e squattrinati artisti bohémien: lo scrittore Rodolfo, il pittore Marcello, il filosofo Colline e il musicista Schaunard.

L'amore tra la ricamatrice Mimì e Rodolfo è il cuore della storia, che poggia sui pilastri narrativi universali della passione giovanile e della joie de vivre , dell'amicizia e della spensieratezza, contrapposti ai temi altrettanto vividi della disillusione e della malattia, secondo le suggestioni del romanticismo a cui Puccini non rinuncia. Alla fine Mimì muore di tisi e con lei muore anche l'innocenza e l'idea di una vita senza preoccupazioni.

In che modo l'Opera si racconta alla Gen Z

La versione corta della Bohème, quella che alcuni critici hanno definito "l'opera per dummies", non è l'unico espediente per rimettere in gioco la lirica e introdurla a chi la evita perché estranea alla semantica giovanile. Uno degli escamotage è quello di riportare la storia ai nostri giorni.

Come sarebbero i personaggi dell’opera se li incontrassimo nel 2024? Si legge in un post pubblicato sulle pagine social dell'Arena di Verona, istituzione culturale che ha come obiettivo la produzione e diffusione della cultura musicale.

Nell’allestimento, firmato da Alfonso Signorini, le vicende raccontate nella Bohème - originariamente ambientata nella Parigi del 1830 - si svolgono "tra soffitte condivise, precariato e la furia del primo amore".

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"È un’opera che parla di giovani e che ai giovani deve continuare a parlare - si legge ancora nel post - Per raccontarla abbiamo preso in prestito la voce della Gen Z: quattro talenti di TikTok e Instagram ne reinterpretano i protagonisti attraverso i trend virali sui social. Nel video Mimì è Zoe Massenti, attrice, ballerina e creator con 4 milioni di follower sui social".

Cambia il linguaggio e nelle clip ci sono i sottotitoli

E allora cambia anche il linguaggio: la protagonista femminile della Bohème, Mimì, "ha una crush" per Rodolfo. "“He’s got swag”": è figo, dice l'influencer/attrice Zoe Massenti nel breve video introduttivo all'opera, rigorosamente sottotitolato.

In un recente studio di YouGov (società britannica internazionale di ricerche di mercato e analisi dei dati basata su Internet), il 61% degli spettatori di età compresa tra i 18 e i 25 anni ha dichiarato che quando si siede a guardare la TV sceglie di accendere i sottotitoli, anche se non ha problemi di udito. 

Con l'aggiunta di sottotitoli sempre più dettagliati ai programmi televisivi e ai film, compresi gli effetti sonori e i nomi delle canzoni presenti, gli spettatori includono questa opzione quando si sintonizzano sul loro programma preferito. 

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L'Opera cattura ancora milioni di appassionati

Dall’ultimo rapporto SIAE il mondo dello spettacolo dal vivo è in crescita. E, nell’ultimo anno, l’opera lirica ha potuto contare su 2,1 milioni di spettatori. La Fondazione Arena di Verona, con i suoi tre mesi di Festival, costituisce quasi il 20% del totale nazionale.

Dopo tre mesi e 50 serate di spettacoli dal vivo, Verona ha registrato il miglior incasso di sempreper un totale di 33 milioni 620 mila euro. Le presenze in anfiteatro sono aumentate: gli spettatori dell’estate 2024 sono stati 417.354, ben 15 mila in più rispetto allo scorso anno, dei quali 57% da 136 Paesi del mondo. La Germania resta sul podio, salgono gli spettatori da Stati Uniti, Canada, Spagna e Corea. Aumentano i giovani (+3% under 30, +5% fascia 30-40 anni).

Per la prima volta, l’Arena di Verona è anche sbarcata su TikTok, coinvolgendo il pubblico dei giovanissimi. Sui social, gli utenti della fascia d'età 25-34 anni pareggiano gli over 35. A fine Festival, i canali Facebook, Instagram e TikTok hanno raggiunto quasi 59 milioni di contatti, +26% rispetto allo scorso anno. Follower da tutto il mondo, in particolare da Germania, Brasile, Stati Uniti e Argentina.

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