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Nuovo governo in Francia, Macron riceve i partiti politici: per prima la coalizione di sinistra

Il presidente francese Emmanuel Macron
Il presidente francese Emmanuel Macron Diritti d'autore Louise Delmotte/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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Di euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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I leader dei quattro partiti del Nuovo fronte popolare, tra cui la loro candidata Lucie Castets, ricevuti all'Eliseo questo venerdì mattina. Le consultazioni continueranno lunedì. Il nome del nuovo primo ministro nominato dal presidente Macron non sarà noto prima della prossima settimana

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A quasi due mesi dalle elezioni politiche anticipate dopo lo scioglimento dell'Assemblea nazionale, il presidente francese Emmanuel Macron inizierà venerdì a incontrare i leader di tutti i partiti e dei gruppi parlamentari per provare ad arrivare a una sintesi e nominare un nuovo primo ministro. Gli incontri continueranno anche nella giornata di lunedì.

Macron riceverà nella mattinata di venerdì i capi della coalizione di sinistra Nuovo fronte popolare (Nfp) e la loro candidata all'incarico di prima ministra, Lucie Castets. Oltre a loro, vedrà anche i rappresentanti di Renaissance, Horizons, MoDem, Parti radical, dell'Unione dei democratici e degli indipendenti, dei Repubblicani e del gruppo centrista Liberte's, inde'pendants, outre-mer et territoires.

Lunedì sarà il turno degli esponenti dell'estrema destra, il Rassemblement national di Marine Le Pen e Jordan Bardella e il gruppo di Eric Ciotti.

Macron punta a una "maggioranza ampia e stabile"

Conclusi i Giochi olimpici di Parigi, con tutte le polemiche politiche che li hanno accompagnati, è giunto il tempo di guardare al nuovo governo francese, che ancora non si è formato nonostante sia passato oltre un mese e mezzo dalle elezioni legislative.

L'Eliseo ha confermato la nomina di un primo ministro a seguito di questo giro di consultazioni, che hanno l'obiettivo di costruire una "maggioranza più ampia e stabile" valutando quali siano le condizioni di ogni forza politica affinché esso venga raggiunto.

"Il presidente è dalla parte del popolo francese, garante delle istituzioni e soprattutto dell'espressione del suo voto del 7 luglio. È sulla forza di questo ruolo costituzionale che incontrerà i partiti", si legge nella nota ufficiale.

La "stabilità" a cui punta Macron è "la capacità di un governo di non cadere alla prima mozione di censura presentata", conclude la nota dell'Eliseo.

La sfida della sinistra

Il primo gruppo a essere ricevuto dal capo di Stato venerdì al palazzo presidenziale sarà Il Nuovo fronte popolare, vincitore alle urne e che per questo rivendica la nomina al premierato della candidata Lucie Castets.

L'incontro avverrà in un clima di tensione: il Nfp, in una lettera ai francesi, ha denunciato la "grave inerzia" di Macron in materia decisionale.

"È giunto il momento di agire: come in tutte le democrazie parlamentari, la coalizione che vince deve essere in grado di formare un governo e mettersi al lavoro. "Noi siamo pronti", è stato l'appello. Ora la sfida passa nelle mani di Macron, che si difende rivendicando il suo ruolo di "garante del voto".

Il Nfp, che raggruppa sinistra radicale, socialisti, ecologisti e comunisti, si presenta all'Eliseo forte anche di un'intesa interna, seppur raggiunta faticosamente, sulla scelta della candidata 37enne Lucie Castets, alta funzionaria dell'amministrazione di Parigi.

Alla sua nomina come prima ministra, però, si frappongono vari ostacoli.

Il primo è rappresentato dal fatto che il fronte di sinistra è lontano dalla maggioranza assoluta: mancano 96 deputati. E anche alcuni punti del programma, a partire dalla volontà di abrogare la riforma delle pensioni, non lasciano spazio a ulteriori compromessi con i gruppi centristi.

In più, il campo presidenziale, la destra e il Rassemblement National minacciano una mozione di sfiducia nel caso di un governo guidato dal Nuovo fronte popolare che includa ministri della sinistra radicale come La France Insoumise.

Con queste premesse, il presidente Macron sembra ancora escludere la nomina di Lucie Castets a prima ministra.

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Una paralisi politica senza precedenti in Francia

In Francia, mai un presidente aveva impiegato così tanto tempo per nominare un capo del governo dopo le elezioni legislative. L'assenza di una maggioranza politica dominante e la prospettiva di un parlamento appeso non hanno precedenti nella storia della moderna Repubblica francese.

Al momento resta in carica il premier dimissionario Gabriel Attal, ma solo per gli affari correnti. Al Paese serve al più presto un esecutivo nel pieno delle sue funzioni per affrontare la stesura della legge di bilancio, soprattutto dopo la fine delle deroghe Ue al patto di stabilità.

I media francesi hanno riportato i nomi di alcuni potenziali candidati alla carica di primo ministro, dal momento che Macron sembra intenzionato a cercare una coalizione che possa riunire politici dal centro-sinistra alla destra tradizionale. Tra questi figurano il politico di centro-sinistra Bernard Cazeneuve e Xavier Bertrand, ex ministro considerato relativamente moderato all'interno della destra francese. Anche il politico conservatore Michel Barnier, capo negoziatore dell'Ue per i colloqui post-Brexit, è considerato un potenziale candidato.

Non c'è una data precisa per la nomina del nuovo primo ministro da parte di Macron che, in qualità di presidente, è l'unico responsabile di questo compito secondo la Costituzione francese.

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Lunedì Macron incontrerà il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella, terza forza politica del Paese con i suoi alleati, con la consapevolezza che esso rifiuta ogni possibilità di un governo di coalizione.

A seguito di questi colloqui, Emmanuel Macron consulterà anche il presidente dell'Assemblea nazionale e il presidente del Senato.

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