Il partito gollista dei repubblicani ha espulso il suo leader dopo l'annuncio di un accordo con la destra estrema in vista delle elezioni legislative anticipate del 30 giugno e il 7 luglio. "Sono e resto il presidente", ha risposto Eric Ciotti
I conservatori francesi hanno deciso l'espulsione del presidente Eric Ciotti mercoledì dopo il suo annuncio a sorpresa un accordo con il Rassemblement National (Rn), partito di estrema destra di Marine Le Pen e di Jordan Bardella in vista delle elezioni legislative del prossimo 30 giugno e 7 luglio.
Il comitato politico dei Républicains (Lr) ha annunciato di aver votato all'unanimità per togliere al politico 59 enne di origini italiane l'incarico di capo del partito spostatosi sempre più a destra durante la sua presidenza.
La forza politica ora "presenterà i candidati all'opinione pubblica francese con chiarezza e indipendenza", ha annunciato la segretaria generale Annie Genevard.
E proprio Genevard insieme al capolista alle europee, François-Xavie, capolista alle europee che ha ottenuto il 7,2 per cento dei voti, hanno preso la guida ad interim del movimento, ma Ciotti sembra non volersi arrendere facilmente e ha annunciato battaglie legali.
"La riunione di oggi pomeriggio è si è svolta in violazione flagrante del nostro statuto, nessuna delle decisioni prese in questa riunione comporta conseguenze legali. Ma può avere conseguenze penali", ha annunciato in un comunicato.
"Solo i militanti potevano negarmi questa legittimità", ha aggiunto.
Il voto anticipato è stato indetto dal presidente Emmanuel Macron subito dopo la pesante sconfitta del suo partito alle elezioni europee, che hanno visto l'affermarsi della destra estrema.
Martedì Ciotti ha annunciato l'accordo con Rn lasciando di stucco molti dei deputati e membri del partito. Parlando alla CNews, Ciotti ha sostenuto la sua decisione, affermando che "vedeva che la sua famiglia politica era completamente bloccata, divisa tra posizioni divergenti".
È la prima volta nella storia della Quinta Repubblica in Francia che Lr, eredi dei neogollisti raggiungono un intesa con Le Pen.