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Due razzi lanciati da Gaza verso Israele Hamas rivendica l'attacco

Il presidente Masoud Pezeshkian durante il giuramento al Parlamento di Teheran, Iran, 30 luglio 2024
Il presidente Masoud Pezeshkian durante il giuramento al Parlamento di Teheran, Iran, 30 luglio 2024 Diritti d'autore Hussein Malla/Copyright 2024 The AP. All right reserved
Diritti d'autore Hussein Malla/Copyright 2024 The AP. All right reserved
Di Filippo GozzoAndrea Barolini
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Era da maggio che da Gaza non partivano razzi verso Israele. L'Iran rivendica il diritto a una risposta contro Tel Aviv ma spiega che se i negoziati su Gaza andassero a buon fine rinuncerebbe all'attacco

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Due razzi a lunga gittata sono caduti non lontano da Tel Aviv, secondo quanto riportato dal quotidiano Times of Israel, che parla di un'esplosione udita dai residenti della zona. L'esercito israeliano ha precisato che uno dei due razzi sarebbe caduto in mare. Il movimento palestinese Hamas ha rivendicato l'attacco. Tuttavia, l'allarme anti-aereo non è entrato in funzione poiché le esplosioni sono avvenute in un'area non popolata.

Gerusalemme, il ministro israeliano Ben Gvir sulla Spianata delle Moschee

In mezzo alle tensioni per il conflitto con Hamas e in attesa di una possibile attacco da parte dell'Iran, martedì il ministro della Sicurezza nazionale di Israele, ItamarBen Gvir, ha visitato il Monte del tempio (la Spianata delle moschee per i musulmani), in occasione della festività di Tischa B'Av, che ricorda la distruzione del Tempio di Gerusalemme.

"La nostra politica è quella di permettere la preghiera", ha detto il ministro, secondo quanto si sente in un video diffuso dal suo partito di estrema destra Otzma Yehudit (Focolare Ebraico), anche se questo è in contrasto con lo status quo che vige sui luoghi santi.

Al seguito di Ben Gvir, centinaia di nazionalisti e coloni israeliani, che hanno pregato apertamente secondo i media locali, una pratica non permessa dalle regole attualmente in vigore sulla Spianata delle Moschee. La polizia non ha effettuato alcun arresto.

"Non esiste una politica privata sul Monte del Tempio da parte di nessun ministro. Né del ministro della Sicurezza né di nessun altro" ha detto il premier israeliano Netanyahu.

Gli Stati Uniti hanno criticato il gesto di Ben Gvir affermando che ha così danneggiato gli sforzi per i colloqui verso un cessate il fuoco a Gaza. «Non solo è inaccettabile, ma distoglie da quello che pensiamo sia un momento cruciale, mentre stiamo lavorando per portare questo accordo di cessate il fuoco al traguardo», ha detto ai giornalisti il portavoce del dipartimento di Stato Vedant Patel.

Anche l'Unione europea ha respinto le «provocazioni» del ministro israeliano secondo quanto dichiarato dall'alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell.

"L'Iran non ha bisogno di autorizzazioni per esercitare i suoi diritti"

La situazione regioanale in Medio Oriente continua ad essere particolarmente tesa. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, ha spiegato che "l'Iran è determinato a difendere la sua sovranità e sicurezza nazionale, a contribuire a una pace duratura nella regione e a creare un deterrente contro Israele, vera fonte di insicurezza e terrorismo nella regione, e per raggiungere questo obiettivo non chiede a nessuno l'autorizzazione per esercitare i suoi diritti legittimi".

Teheran ha respinto così martedì la richiesta dei Paesi occidentali di ritirare le minaccecontro Israele, sostenendo di non dovere chiedere il "permesso" per vendicarsi dell'assassinio del leader di Hamas Ismaïl Haniyeh sul suo territorio, presumibilmente compiuto da agenti israeliani.

Teheran fa sapere che non attaccherà Israele se i negoziati su Gaza andranno a buon fine

"Tale appello è una richiesta eccessiva, priva di qualsiasi logica politica e contraria alle norme e alle leggi internazionali. È l'indicazione di un sostegno aperto e concreto al regime israeliano, che è la fonte del crimine internazionale e del terrorismo nella regione" ha proseguito Kanaani. "La dichiarazione congiunta non contiene alcuna protesta contro i crimini israeliani, ma al contrario chiede insolentemente all'Iran di non prendere misure punitive e deterrenti contro il regime che ha aggredito il territorio iraniano", ha affermato ancora il portavoce riferendosi alla situazione nella Striscia di Gaza.

Tuttavia, l'Iran ha anche fatto sapere che non attaccherà Israele nel caso in cui i negoziati di pace per la Striscia di Gaza, previsti per il 15 agosto, dovessero andare a buon fine.

La richiesta congiunta di Regno Unito, Francia e Germania

In precedenza, Regno Unito, Francia e Germania avevano rilasciato una dichiarazione congiunta lunedì, invitando l'Iran e i suoi alleti a non attaccare Israele, per evitare un'ulteriore escalation nella regione.

Nei giorni scorsi il presidente iraniano Masoud Pezeshkian aveva parlato con la Presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, per ribadire il diritto dell'Iran a rispondere all'assassinio di Haniyeh. Lunedì mattina è stata poi la volta del segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, che ha scambiato anche lui qualche parola al telefono con Pezeshkian.

La risposta dell'esercito israeliano

"Chiederò ancora una volta al ministro degli Esteri dell'Iran di utilizzare la massima prudenza perché siamo in un momento delicato. La chiusura dell'accordo per il cessate il fuoco in Medio Oriente è elemento fondamentale. Bisogna che nessuno compia passi falsi che pregiudichino il raggiungimento dell'accordo", aveva detto il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, dopo aver parlato con l'omologo iraniano Ali Bagheri, che però gli ha risposto che una reazione è inevitabile.

Intanto, anche Israele ha risposto in modo negativo alla richiesta della comunità internazionale di evitare un'escalation in Medio Oriente. Il governo ha inviato un messaggio agli Stati Uniti e a diversi Paesi europei affermando che a qualsiasi attacco iraniano diretto risponderà con un attacco sul territorio della Repubblica islamica, anche se non dovessero esserci vittime.

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Attaccata una nave nel Mar Rosso

Nel frattempo, una nave nel Mar Rosso ha subito tre attacchi, probabilmente per mano di ribelli yemeniti Houthi. Il primo assalto è stato effettuato con dell'esplosivo, secondo quanto dichiarato da fonti dell'esercito britannico riportate dall'agenzia AP. In seguito, una piccola imbarcazione "che ha assunto comportamenti sospetti" si è avvicinata e poco dopo è stata registrata una seconda esplosione.

Il terzo attacco è avvenuto qualche ora più tardi, a circa 180 chilometri a nord-ovest della città portuale Hodeida, controllata proprio dagli Houthi. Stavolta è stato utilizzato un drone, che però è stato neutralizzato da forze di sicurezza private presenti sulla nave.

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