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Ue: Fratelli d'Italia affronta il test del cordone sanitario all'Europarlamento

Il presidente di Ecr Nicola Procaccini
Il presidente di Ecr Nicola Procaccini Diritti d'autore Virginia Mayo/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Virginia Mayo/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
Di Gerardo Fortuna
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

La premier italiana Giorgia Meloni scoprirà se i deputati del suo partito possano o meno ottenere incarichi di alto livello al Parlamento europeo

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La neoeletta eurodeputata di Fratelli d'Italia Antonella Sberna si candida alla vicepresidenza del Parlamento europeo nella votazione che si terrà martedì pomeriggio a Strasburgo. Sberna, ex funzionario del Parlamento italiano, ha già fatto uno stage al Parlamento europeo nel 2005 con il gruppo del Partito Popolare Europeo (Ppe).

È la prima volta che il principale partito di governo italiano cerca di ottenere un incarico di primo piano, mossa strategicamente evitata in passato per evitare il cosiddetto "cordone sanitario", la pratica con cui i gruppi centristi pro-europei si coalizzano per negare alle frange di destra i posti di vertice dell'istituzione. Questa pratica ha storicamente escluso i legislatori dei partiti di estrema destra come il Rassemblement National di Marine Le Pen, Fidesz di Viktor Orbán e la Lega di Matteo Salvini dai ruoli di potere in Parlamento.

Parlamento europeo: attesa per la candidata di Fratelli d'Italia

All'interno dei Conservatori e riformisti (Ecr), solo il partito polacco Diritto e Giustizia (PiS) è stato sottoposto al cordone sanitario, mentre altre delegazioni, come la belga Nva, la lettone Alleanza Nazionale o l'ex membro del gruppo spagnolo Vox, hanno visto alcuni dei loro eurodeputati eletti in posizioni di rilievo.

Il voto di martedì darà una risposta alla questione ancora aperta se il cordone sanitario si applichi o meno a Fratelli d'Italia. In caso di successo di candidatura di Sberna, il partito dei conservatori potrà partecipare alla condivisione del potere, in caso contrario, ciò comprometterebbe la collaborazione del partito con le coalizioni che governano l'Ue.

Giorgia Meloni ha già lamentato la sua esclusione e la mancanza di consultazioni sulle nomine delle alte cariche europee.

La Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che ha incontrato gli eurodeputati nel tentativo di sostenere il voto di giovedì sulla sua riconferma, ha ripetutamente affermato che non si impegnerà in una "cooperazione strutturale" con il gruppo di destra Ecr. Non è tuttavia chiaro cosa significhi nella sostanza, poiché lascia aperta la porta a una cooperazione "non strutturata".

I tentativi di Ecr di costruire ponti con il raggruppamento di centro-destra del Ppe sono già iniziati, a partire dai colloqui informali che hanno portato allo scambio della presidenza di due commissioni parlamentari. I conservatori hanno inizialmente cercato di ottenere la presidenza della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni nella prima assegnazione delle posizioni apicali del Parlamento, ma i deputati socialisti e liberali hanno opposto resistenza.

Scambio di Commissioni tra Ecr e Ppe

Scambio di commissioni tra il Ppe e i Conservatori e Riformisti dopo la prima, provvisoria intesa sull'assegnazione delle presidenze ai gruppi. A quanto si è appreso la scorsa settimana i Popolari prendono la commissione Libertà Civili e Giustizia (Libe), inizialmente assegnata all'Ecr tra le accese proteste dei gruppi filo-Ue. Ai Conservatori, invece, andrà la presidenza della commissione Agricoltura, altro dossier caro a Fratelli d'Italia e al Pis. La commissione Libe ha, tra i suoi temi prioritari, quello della migrazione. Tra le commissioni assegnate al Ppe, quella sull'Industria (Itre) e quella Affari Esteri (Afet) saranno assegnate alla delegazione tedesca, la più numerosa del gruppo.

Come ulteriore segno di vicinanza, Ecr ha espresso il proprio sostegno alla candidatura di Roberta Metsola per la rielezione a Presidente del Parlamento europeo. "È in grado di costruire ponti e trovare un terreno comune tra gli schieramenti politici", ha dichiarato Nicola Procaccini, presidente del gruppo Ecr e figura di spicco di Fratelli d'Italia a Strasburgo, che ha anche elogiato l'impegno di Metsola per il dialogo, l'equilibrio e il compromesso.

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